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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Luca Ward e Paolo Conticini nudi sul palco per 'The Full Monty'

La famosa commedia musicale torna in Italia a vent'anni dalla prima edizione a Broadway

L'effetto sbigottimento è assicurato, con qualche ingrediente 'hot', compreso il nudo integrale dei protagonisti celato alla vista degli spettatori soltanto dall'accensione di forti riflettori che dal palco abbaglieranno la platea, e una colonna sonora travolgente: a vent’anni dalla prima edizione del musical di Broadway, torna in Italia 'The Full Monty', la commedia musicale firmata da Massimo Romeo Piparo, che propone un cast e un'edizione completamente rinnovati. Il musical debutterà il 17 ottobre al Teatro Colosseo di Torino, e subito dopo sarà, per circa un mese, al Teatro della Luna di Milano (dal 24 ottobre) per poi proseguire il suo lungo tour in tante città italiane fino a marzo 2020.

Nei panni degli intraprendenti disoccupati che si improvvisano spogliarellisti per necessità, il pubblico vedrà, protagonisti d'eccellenza, i campioni di incasso del musical dei record 'Mamma Mia!', Paolo Conticini e Luca Ward che, con Gianni Fantoni, Jonis Bascir e con Nicolas Vaporidis, insieme a un grande cast di oltre 30 artisti, daranno 'corpo' e anima a questo gruppo di dinamici operai rimasti senza lavoro ma non senza idee. "E speriamo che i fari sparati sul pubblico funzionino sempre al momento in cui rimarremo nudi. Sennò potrebbe essere imbarazzante", scherza Luca Ward.

Lo spettacolo, tratto dall’omonimo film inglese campione d'incassi del 1997, è stato scritto da Terrence McNally e musicato da David Yazbeck, per la regia e l'adattamento italiano di Piparo, racconta una bellissima storia di riscatto sociale: al centro della commedia la vicenda di Giorgio, Aldo, Davide, 'Cavallo', Marcello e Davide, un gruppo di disoccupati che, per sbarcare il lunario, decidono di diventare spogliarellisti pur non avendo alcuna esperienza nel 'settore'.

The Full Monty, da Sheffield a Torino

Per la prima volta nella storia di questo titolo, la vicenda è stata spostata dalla Sheffield del film e la Buffalo del Musical, all'italiana Torino, che dopo aver attirato con le sue grandi industrie persone da ogni angolo d'Italia nell'età dell'oro dell'occupazione, adesso fa i conti con la crisi economica e la fine di un'epoca. Con una vita e un salario completamente da reinventare, i 6 operai si rimboccheranno le maniche riuscendo con coraggio e un pizzico di incoscienza a dare una svolta alle loro vite: nonostante la timidezza, il senso di inadeguatezza e le iniziali difficoltà, non solo lo striptease non avrà più segreti, ma riusciranno a conoscere più a fondo se stessi e a ritrovare i valori dell’amicizia e della solidarietà.

"Quando nel 1997 uscì il film The Full Monty - ricorda Massimo Romeo Piparo - veniva stigmatizzata attraverso la commedia una piaga della società di quell'epoca: la grande trasformazione dell'economia industriale con una conseguente perdita di milioni di posti di lavoro in tutta Europa. La disoccupazione sembrava un fulmine a ciel sereno con cui iniziare a fare i conti. Ebbene riproporre ancora oggi questo titolo ha il sapore amaro della presa d'atto che questi conti non sono ancora chiusi! La incredibile attualità di questo testo fa sentire forte la sua voce ancora nel 2019 e forse ancora di più di allora. Il lavoro E' il tema dei temi. La disoccupazione ha trasformato il nostro Paese come l'intera Europa. Ed ecco che il Musical, genere di intrattenimento popolare per eccellenza, corre a ricoprire il proprio ruolo di 'specchio della realtà' proponendo due ore e mezza di puro divertimento lascando riflettere lo spettatore su come a volte basti un'idea, una semplice idea, qualunque essa sia, per dare una svolta alla propria vita. Credendo però in sé stessi. Ecco, se c’è un motivo per non perdere questa commedia ricca di sfumature è proprio la carica esplosiva di autostima e incitazione a reagire che trasmette", sottolinea Piparo.

Grazie a una colonna musicale trascinante, con l'orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello, il Musical conquisterà il cuore del pubblico perché quella di 'The Full Monty' è una storia divertente e al tempo stesso capace di far riflettere, con tanti riferimenti anche all'attualità dei nostri giorni. Senza contare che le spettatrici più 'golose' non resteranno di certo deluse: basterà attendere il finale dello spettacolo, quando il gruppo dei mitici disoccupati garantirà per i loro occhi, in un seducente e allegro chiaroscuro, il full monty, 'il servizio completo' del nudo integrale.

Le scenografie di 'The Full Monty' sono di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le coreografie di Roberto Croce e il suono di Davide Zezza.

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