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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le previsioni meteo per il weekend

I giorni della Merla con pioggia, vento e neve

Nel fine settimana è previsto il passaggio di una nuova veloce, ma incisiva, perturbazione atlantica che porterà piogge e rovesci. Occhio al vento: previste raffiche anche di oltre 70-80 chilometri orari in particolare su Tirreno, Sardegna e Sicilia

Quest'anno i giorni della Merla non saranno i più freddi dell'anno - come leggenda popolare vuole - ma il prossimo weekend sarà caratterizzato da una nuova perturbazione che porterà piogge intense proprio tra il 29, 30 e 31 gennaio.

"L'anticiclone non riesce ad imporsi ormai da oltre un mese su Mediterraneo e Italia, che rimangono in balia delle perturbazioni ora dall'Atlantico, ora dal Nord Europa - spiegano meteorologi di 3bmeteo - il primo impulso instabile si farà sentire già venerdì quando sono previste precipitazioni anche a carattere di rovescio al Centro, Campania e marginalmente sul Nordest; sulle Alpi di confine nuove nevicate, inizialmente a quote medio-alte, ma successivamente in calo".

Che tempo farà nel fine settimana

Nel fine settimana è previsto il passaggio di una nuova veloce, ma incisiva, perturbazione atlantica che porterà piogge e rovesci a partire da sabato sul Centronord, per poi trasferirsi verso il Sud nella giornata di domenica. Le precipitazioni più intense sono attese sul versante tirrenico, dove non si escludono anche temporali di forte intensità.

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La neve cadrà sulle Alpi, specie di confine e orientali, ma soprattutto in sull'Appennino, dapprima solo a quote elevate, ma in successivo calo anche sotto i 1000-1200 metri su quello centro-settentrionale. Le temperature saranno in calo soprattutto nella giornata di domenica, con clima più freddo, ma con tutta probabilità non si tratterà delle giornate più fredde dell'anno e dunque la tradizione dei giorni della merla quest'anno non verrà rispettata.

Da segnalare inoltre il vento, che soffierà a tratti forte dapprima di Scirocco e Libeccio, poi di Ponente e Mastrale. Previste raffiche anche di oltre 70-80 chilometri orari in particolare su Tirreno, Sardegna e Sicilia, con locali mareggiate sui tratti più esposti e possibili disagi o difficoltà nei collegamenti con le Isole minori.

I giorni della Merla: perché si chiamano così

La tradizione vuole che gli ultimi tre giorni di gennaio siano denominati i giorni della Merla, per indicare il periodo più freddo dell'anno. Ma da dove trae origine questa credenza? Molte sono le versioni che spiegano l'origine di questa leggenda che ha come unico protagonista una Merla.

La prima versione nasce in tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un po' invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime. Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo egli scatenava bufera di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese:" Amico mio potresti durare un po' di meno?". Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: " E no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni." A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l'anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: "Eh caro mio, quest'anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno." Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni. Il fratello dubbioso domando: " Cosa vuoi farne? " e Gennaio rispose: "Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere".  E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po' di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere. 

La seconda versione, ambientata a Milano, ha come protagonisti un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova e poi per l'inverno sotto una gronda, al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni così che il merlo volava da mattina a sera in cerca di cibo, che tuttavia scarseggiava sempre di più. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i figlioletti intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po' di tepore. La tormenta tenne così lontano il merlo da casa per ben tre giorni (appunto gli ultimi tre di Gennaio). Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un'eccezione di favola.

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