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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Meteo, temporali in agguato e "lampi" d'estate: previsioni per tutta la settimana

Giovedì 23 l'Anticiclone africano farà finalmente una breve visita in Italia, portando una fugace fase di bel tempo e di caldo moderato su molte regioni: ma secondo gli esperti non si può escludere nuovo maltempo a fine settimana

Chi sperava che questa penultima settimana di maggio avrebbe finalmente mostrato un deciso cambio di passo sul fronte meteo rimarrà probabilmente deluso. La situazione meteorologica generale continua ad essere piuttosto complicata sul bacino del Mediterraneo. Il tempo subisce la negativa assenza di una figura di alta pressione in grado di garantirci la quiete atmosferica e soprattutto un tipo di clima mite e gradevole come spesso avviene nel mese di maggio.

Nel corso della settimana i temporali saranno sempre in agguato. Il team del sito www.iLMeteo.it comunica che lunedì la circolazione ciclonica sviluppatasi nel corso del weekend aprirà la strada ad una nuova perturbazione pronta a rinnovare l'instabilità atmosferica su tutto il Centro Nord con ancora piogge, rovesci e temporali. Andranno meglio le cose al Sud dove le uniche incertezze le avremo sulla Campania e sulle aree centrali della Puglia. Il clima sarà ancora piuttosto rigido per il periodo sulle regioni centrali e settentrionali, mentre farà caldino all'estremo Sud. Da martedì 21 l'atmosfera riuscirà a trovare un po' più di quiete rispetto al perturbato fine settimana e si apprezzeranno momenti più soleggiati anche al Centro Nord con temperature in graduale e generale rialzo, ma attenzione alla sera quando temporali forti colpiranno il Triveneto.

Meteo, giovedì arriva il bel tempo (ma dura poco)

Già da mercoledì 22 quella timida ritrovata stabilità atmosferica, sarà minacciata da un nuovo aumento dei temporali pomeridiani che si svilupperanno soprattutto sull'area alpina e prealpina e ancora una volta sul Triveneto. Giovedì 23 l'Anticiclone africano farà una breve visita, portando una fugace fase di bel tempo e di caldo moderato sull'area tirrenica e su parte del Nord mentre continueranno a scoppiare dei temporali pomeridiani sulla dorsale appenninica del Centro Sud e comparti prealpini del Veneto. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it avverte che dopo questa breve ed illusoria parentesi più consona alla stagione, ecco che arrivano nuovamente le brutte notizie. Se tutto verrà confermato, le correnti fredde nord europee, potrebbero inviare verso il nostro Paese l'ennesimo vortice ciclonico con la conseguenza di un rinnovato ritorno a condizioni di brutto tempo specialmente dapprima al Nord Venerdì e Sabato, poi al Centro-Sud Domenica. Le temperature in questo contesto non dovrebbero subire grossi scossoni.

Maltempo, livello fiume Po sale di un metro in un giorno

Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il fiume Po di oltre un metro in un solo giorno per raggiungere un livello idrometrico di -0.48 metri la mattina di domenica a Boretto ma il maltempo senza tregua ha gonfiato anche i grandi laghi come quello di Como che ha raggiunto un grado di riempimento al 57%, il Maggiore salito all'88% e fino al Garda che a livelli da massimo storico addirittura al 94%. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che sottolinea come la situazione del più grande fiume italiano e dei laghi è rappresentativa dello stato dei corsi d'acqua della Penisola dopo una primavera pazza segnata da un mese di maggio piovoso che si classifica fino ad ora tra i più freddi degli ultimi 30 anni secondo gli esperti.

Meteo, è un maggio di ghiaccio: finora la temperatura media è di 13,60°

L'anomalia climatica, che si è manifestata anche con temporali violenti e grandine, ha colpito l'Italia - sottolinea la Coldiretti - in un momento particolarmente delicato per l'agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che iniziano a fare i primi frutti. A macchia di leopardo lungo tutta la Penisola - precisa la Coldiretti - si è verificata una vera strage per verdure, cereali, girasole e frutta con danni a vigneti, agrumeti, oliveti e ciliegi, ma anche alle infrastrutture, dalle stalle scoperchiate alle strade rurali franate, senza dimenticare le serre distrutte con danni superiori ai 10 milioni di euro. Lo stato di sofferenza della natura - continua la Coldiretti - è reso evidente dalle api con la produzione di miele che quest'anno fino ad ora è praticamente azzerata, a causa dell'andamento climatico siccitoso del mese di marzo seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente capriccioso caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici che non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell'alveare.

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