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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il discorso / Nuova Zelanda

"Puoi essere sensibile e gentile ed essere un leader": l'addio di Jacinda Ardern diventa una lezione

Il discorso di congedo dell'ex premier neozelandese si è trasformato in un elogio della ricchezza delle emozioni umane e dell'imperfezione in una società che richiede sempre più persone performanti

Un elogio dell'imperfezione, o meglio, delle mille sfumature delle emozioni umane mentre il mondo chiede di essere sempre più performanti. L'addio della donna più giovane a capo di una nazione della Storia si è trasformata in una vera e propria lezione di vita e di civiltà.

 "Puoi essere ansioso, sensibile, gentile e mostrare senza paura le tue emozioni. Puoi essere una madre, o non esserlo, un ex mormone o no, un nerd, una persona impulsiva o affettuosa e non solo puoi sedere qui, puoi addirittura governare": ha affermato la premier uscente neozelandese Jacinda Ardern davanti al Parlamento. "Pensavo che sarei dovuta cambiare radicalmente per sopravvivere quando sono diventata premier, ma non l'ho fatto, ho lasciato questo posto con la stessa sensibilità con cui sono arrivata e sono qui per dire a tutti che potete essere quello che siete, senza compromessi" ha dichiarato l'ex premier. 

Un discorso toccante, con Ardern che ha rivelato molto della sua vita privata, mentre era Primo Ministro, ad esempio la lotta contro i suoi problemi di infertilità e l'impatto degli impegni politici sulla vita familiare. Una storia, quella personale, che si sovrappone a quella di un'intera nazione. Il discorso di congedo è stato così l'occasione per rievocare le tante sfide e i drammi registratisi durante la sua leadership: dall'attentato alla moschea di Christchurch all'epidemia di Covid-19 fino all'eruzione del vulcano Whakaari. 

Il discorso di congedo fanno seguito alle dimissioni dell'ex premier neozelandese annunciate lo scorso gennaio. Un annuncio a soprpresa perché non provocato da una crisi politica. Anche quella volta Ardern ha parlato con franchezza: "Mi dimetto perché questo ruolo di grande privilegio comporta responsabilità. La responsabilità di sapere quando sei la persona giusta per fare da guida, e quando non lo sei.So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza energie per rendergli giustizia. È semplice". 

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