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Martedì, 23 Aprile 2024
L'iniziativa / Stati Uniti d'America

Pena di morte per chi abortisce: la proposta di legge negli Stati Uniti

Dopo lo stop della Corte suprema al divieto all'interruzione di gravidanza, i repubblicani della Carolina del Sud tornano all'attacco

La pena di morte come punizione per le donne che decidono di abortire. È quanto prevede una proposta presentata al parlamento della Carolina del Sud, negli Stati Uniti. Il disegno di legge, promosso dal repubblicano Rob Harris, equipara il feto a una "persona" rendendo di fatto l'interruzione di gravidanza un omicidio e aprendo così la porta alla pena capitale, in vigore in questo Stato, per le donne che vi fanno ricorso.

Attualmente, l'ordinamento della Carolina del Sud punisce l'aborto dopo la sesta settimana con un massimo di due anni di carcere e una multa fino a 1.000 dollari. Ma la legge è rimasta finora inattuata, perché diversi procuratori distrettuali si rifiutano di applicarla. Lo scorso gennaio, la Corte suprema dello Stato ha bocciato tale divieto all'interruzione di gravidanza sostenendo che limita il diritto alla privacy delle donne e viola la Costituzione: "Riteniamo che la decisione di interrompere una gravidanza si basi sulle considerazioni più personali e private che si possano immaginare e implichi il diritto alla privacy di una donna", si legge nella sentenza. 

La risposta dei repubblicani, che sono al governo, è stata affidata a un disegno di legge che darebbe al procuratore generale dello Stato, che si è schierato a favore del divieto, il potere di perseguire i casi di aborto, aggirando la competenza dei procuratori distrettuali locali. L'altra iniziativa è la proposta di Harris: "Se è vita, deve essere protetta come qualsiasi altra vita", ha affermato l'esponente repubblicano annunciando il disegno di legge che equipara l'aborto a un omicidio. Se tale proposta passasse, l'interruzione di gravidanza nella Carolina del Sud sarebbe ammessa solo in caso di pericolo di morte per il feto o la donna incinta. Sarebbero invece eliminate tutte le altre eccezioni previste finora, "comprese quelle per lo stupro, l'anomalia fetale e persino la salute della persona incinta", denuncia Vicki Ringer, portavoce della ong Planned parenthood.

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