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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L'aborto negato in Europa: ecco la mappa degli Stati dove è ancora vietato

Oggi nella cattolicissima Irlanda si svolge un referendum sull'interruzione volontaria di gravidanza. Ma sono diversi i Paesi europei in cui l'aborto è ancora proibito

Oggi, venerdì 25 maggio, in Irlanda si svolge un referendum sull'interruzione volontaria di gravidanza. I cittadini irlandesi decideranno se abrogare o no l'ottavo emendamento della Costituzione - che equipara il "diritto alla vita del nascituro" al "diritto alla vita della madre" - e per decidere se dare al Parlamento il potere di introdurre una nuova legge, meno restrittiva. In Irlanda, un Paese in cui la religione cattolica è molto influente e radicata e in cui il divieto di abortire è scritto nella Costituzione, l'interruzione di gravidanza è di fatto illegale in quasi tutte le circostanze: non è consentita in caso di stupro o incesto e nemmeno quando c'è una grave anomalia fetale. Chi la pratica illegalmente rischia fino a 14 anni di carcere.

L'aborto è legale solo nel caso in cui sia a rischio la vita della donna. Una modifica introdotta nel 2013, chiamata "Protection of Life Pregnancy Bill", che tra le situazioni di rischio ha incluso anche la minaccia di suicidio e il disagio psichico della donna. All'origine del provvedimento c'era stato il caso, rimbalzato sui media di tutto il mondo, di una donna di origine indiana incinta, la dentista Savita Halappanavar, morta per setticemia dopo che le era stata negata dai medici un'interruzione di gravidanza.

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La consultazione si tiene a tre anni dalla legalizzazione, tramite referendum, del matrimonio tra persone dello stesso sesso, che causò un terremoto culturale nel paese, con il crescente declino dell'influenza della Chiesa, anche a fronte dello scandalo pedofilia che ha visto coinvolti sacerdoti, a volte coperti da funzionari ecclesiastici. La proposta del referendum si deve al primo ministro Leo Varadkar, leader del partito di centrodestra Fine Gael, eletto a giugno 2017, che aveva definito l'attuale legge "troppo restrittiva".

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L'ultima previsione demoscopica rileva un vantaggio di circa dieci punti dei "sì" nei confronti dei "no" (44% contro 34%), ma la fetta di indecisi è potenzialmente determinante (22%). Stando ad alcuni analisti irlandesi, decisivo potrebbe essere il voto di Dublino e delle donne dei centri urbani, in larga maggioranza a favore dell'abolizione dell'articolo 8. Nelle zone rurali si fa invece valere un consistente zoccolo duro anti abortista.

L'aborto negato in Europa: ecco dove è vietato

E' un momento storico per la cattolicissima Irlanda, dunque. Ma cosa accade negli altri Paesi europei? Nella maggior parte dei Paesi membri dell'Unione europea l'aborto è invece consentito entro dodici settimane dal concepimento (in Italia 90 giorni), ma ci sono Paesi in cui, come l'Irlanda, la pratica è ancora proibita. Lo Stato in cui il divieto è più forte è Malta. Nell'isola l'interruzione di gravidanza non è concessa in nessuna circostanza, neanche in caso di rischio di vita per la madre. La donna rischia dai 18 mesi a tre anni di prigione e il medico che la assiste può essere bandito per sempre dalla professione e finire in galera per 4 anni. Anche nell'altra isola del Mediterraneo, Cipro, la pratica dell'aborto è vietata, tranne nel caso in cui la donna sia in pericolo di vita, quando ci sono severi rischi per la sua salute fisica o mentale o in caso di stupro.

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Anche in Polonia l'interruzione di gravidanza è consentita solo in caso di estremo pericolo per la madre, se il feto ha subito gravissime malformazioni o se la gravidanza è frutto di stupro o incesto. Tutto questo sempre nelle prime 12 settimane dal concepimento. Pochi mesi fa il governo conservatore aveva provato a rendere ancora più restrittiva la legge, ma la forte opposizione popolare, con migliaia di donne e uomini che sono scesi in piazza per protestare, è stata alla fine ascoltata e il Parlamento ha bocciato il provvedimento. Nel Regno Unito l'aborto è consentito fino a 24 settimane, ma serve il parere positivo di due medici. Fa eccezione però l'Irlanda del Nord dove, come nel resto dell'isola, la pratica è completamente vietata. Nemmeno in casi estremi, come lo stupro o le malformazioni del feto, una donna nord-irlandese può ricorrere all’aborto, nonostante nel novembre del 2015 la Corte Suprema di Belfast abbia dichiarato la legge sull’aborto una violazione dei diritti umani, chiedendo di estendere al diritto anche ai casi di stupro e serie malformazioni del feto. Come nella Repubblica d'Irlanda le donne in questa parte del Regno Unito sono solite andare in Gran Bretagna per compiere un'interruzione di gravidanza o addirittura in alcuni casi comprare pillole abortive illegali online, pratica questa molto pericolosa.

Ci sono poi altri staterelli che non consentono la pratica dell'aborto in Europa. Nel Liechtenstein, a San Marino e nel Principato di Andorra l’aborto è illegale ad eccezione dei casi in cui la donna è in pericolo di vita. Nello Stato Vaticano invece, come a Malta, non è consentito in nessuna circostanza. Come sottolinea il progetto on line “abortion clunic.eu” del Gynmed Clinic di Vienna, che monitora lo stato delle interruzioni di gravidanza in Europa, le restrizioni sull’aborto“sono più severe e stringenti in Paesi di fede cattolica”.

Nell'Unione europea è invece la Danimarca il Paese che ha la legge più liberale. Lo Stato nord europeo permette l’aborto nel secondo trimestre di gravidanza anche per “motivi socioeconomici”, sebbene dietro il rilascio di una particolare autorizzazione.
 

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