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Martedì, 16 Aprile 2024
L'inchiesta / Francia

L'inchiesta tremenda sugli abusi nella Chiesa francese: vittime 216mila bambini

Salirebbero a 330mila se si tengono in considerazione anche i membri laici della Chiesa. Il dossier è finito nelle mani di Papa Francesco

Un numero enorme frutto di anni di abusi e soprusi. Un numero di vittime fatte fra i più piccoli e vulnerabili della società. Il carnefice però dovrebbe essere inimmaginabile ma purtroppo la storia recente ha dimostrato il contrario. Una nuova, tremenda inchiesta inchioda la Chiesa cattolica francese. Dal 1950, circa 216mila bambini sarebbero stati abusati da rappresentanti del clero. Non pochi, ma un vero e proprio esercito che ha provocato migliaia di danni irreparabili a bambini che si erano affidati a loro. L'inchiesta parla di un totale che oscilla tra i 2900 e i 3200 aggressori. Il numero delle vittime raggiungerebbe numeri peggiori se si tengono in considerazione anche i membri laici della Chiesa cattolica.

Salirebbero, infatti, a 330mila in totale le vittime degli abusi, un numero ancora più drammatico. In maggioranza, secondo lo studio, sarebbero maschi. È anche arrivato sulla scrivania di Papa Francesco che “ha provato dolore” nell'apprendere l'ennesima notizia che getta la peggiore delle infamie sulla Chiesa cattolica. Secondo indiscrezioni, il rapporto sarebbe stato reso noto al Papa pochi giorni fa in occasione della visita dei vescovi francesi. "I suoi primi pensieri sono per le vittime, con una profonda tristezza per le loro ferite e gratitudine per il loro coraggio nel farsi avanti", si legge in una nota diffusa dal Vaticano. "Il suo pensiero va anche alla Chiesa in Francia, e che, nel riconoscere questi eventi terribili e unita dalla sofferenza del Signore per i suoi figli più vulnerabili, può intraprendere la via della redenzione" continua la nota.

È stata proprio la Chiesa cattolica francese a commissionare l'inchiesta indipendente. L'ha fatto nel 2018 per far luce su una serie sempre più insistente di voci sul clero transalpino. Gli autori dell'inchiesta hanno impiegato circa due anni e mezzo per ricostruire i dati setacciando i registri dei tribunali, delle forze di polizia, della Chiesa e rivolgendosi direttamente a vittime e testimoni. Un lavoro enorme che però non avrà un riscontro giudiziario nella maggior parte degli episodi. Sarebbero, infatti, in larga parte già prescritti perché troppo in là nel tempo.

La Chiesa, stando a quanto ricostruito, sarebbe colpevole di gravi reticenze non avendo denunciato tutta una serie di episodi di cui era venuta a conoscenza. Sono tutti raccolti all'interno delle 2500 pagine che compongono il rapporto e che danno conto anche dell'età delle vittime, compresa tra i 10 e i 13 anni. "C'è stata tutta una serie di negligenze, deficienze, silenzio, un insabbiamento istituzionale" - ha detto ai giornalisti martedì il capo dell'inchiesta, Jean-Marc Sauvé che ha aggiunto che fino ai primi anni 2000 la Chiesa aveva mostrato - un'indifferenza profonda, totale e persino crudele nei confronti delle vittime. Le vittime non vengono credute, non vengono ascoltate. Quando vengono ascoltate, si ritiene che abbiano forse contribuito a ciò che era loro accaduto", ha concluso.

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