Aereo abbattuto in Ucraina, 298 morti per una guerra di altri
Ottanta bambini, cento medici diretti a un convegno sull'Aids, francesi, tedeschi, americani e un italo olandese: sono i morti del Boeing 777 abbattuto ieri in Russia. Sono i morti di una guerra non loro
ROMA - Cento erano professionisti e andavano ad un convegno internazionale a Melbourne sull'Aids. Ottanta sarebbero bimbi. Più di centocinquanta olandesi, una trentina di australiani, venti statunitensi, nove inglesi, quattro francesi, quattro tedeschi. Sono le storie, le vite, dei 298 passeggeri che erano a bordo del Boeing 777-200er della Malaysia Airlines precipitato giovedì pomeriggio al confine tra Russia e Ucraina. Sono i morti per una guerra non loro, una guerra di altri. Tra le vittime ci sarebbe anche un italo-olandese e il figlio, ma la Farnesina continua a spulciare l'elenco dei passeggeri per verificare la presenza di altri connazionali.
VIDEO INEDITO | L'AEREO COLPITO DA UN MISSILE: PALLA DI FUOCO NEL CIELO
Il dolore, però, non basta. C'è da fare piena luce sull'accaduto per evitare una Ustica in salsa ucraina. L'aereo è stato davvero abbattuto da un missile? Al momento è l'unica pista concreta. Errore o provocazione? E qui la storia si fa buia, confusa. Il velivolo, secondo quanto raccontato dall'agenzia Interfax, avrebbe sorvolato lo spazio russo senza autorizzazione. Ipotizzare una reazione tanto violenta verso un aereo civile sembra comunque eccessivo: ecco perché a ora si continua a insistere su uno scambio d'aereo fra il volo Mh17 della Malaysia Airlines e un aereo militare ucraino che transitava in zona per portare vivere e medicine ai militari di Kiev.
L'AEREO IN FIAMME: LE IMMAGINI SUBITO DOPO LO SCHIANTO
Il Boeing della Malaysia Airlines - suo malgrado coinvolta in un altro mistero dopo il volo scomparso nel nulla l'otto marzo scorso - si è eclissato dai radar quando viaggiava a ottanta km da Donetsk, piena zona di combattimenti fra filorussi e ucraini, e a diecimila metri di altezza. Avrebbe toccato terra, sembra spezzato in due, a quasi quaranta chilometri dalla città ucraina. Un missile terra-aria Buk, quello che avrebbe colpito il velivolo, ha una gittata massima di trenta chilometri e una quota massima di tangenza di quattordicimila metri: i numeri quindi dicono che è possibile.
La località della tragedia è stata presidiata per tutto il pomeriggio di giovedì dai secessionisti filorussi - i grandi accusati e, sembra, incastrati da un'intercettazione - che non hanno lasciano entrare né i soccorritori né gli inquirenti ucraini. E proprio per consentire di fare luce su quanto accaduto gli Stati Uniti hanno fatto un appello per un "cessate il fuoco immediato" in Ucraina.
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"Chiediamo a tutte le parti interessate - la Russia, i separatisti filorussi e l’Ucraina - di appoggiare un cessate il fuoco immediato per consentire un accesso sicuro e senza ostacoli al luogo dell’incidente da parte degli investigatori internazionali, e al fine di facilitare il recupero dei resti dei corpi" ha auspicato la Casa Bianca in un comunicato. Un appello che, a quanto pare, sarebbe stato accolto da tutte le forze in campo.
Intanto, l'Eurocontrol, l'organizzazione che gestisce il traffico aereo in Europa, ha diramato istruzioni ai piloti di tutto il mondo perché evitino l'area al confine tra Russia e Ucraina. Quell'area che era potenzialmente mortale ma più economica. E oggi è già tardi.
