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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
La foto / Afghanistan

Il bimbo salvato dai soldati americani all'aeroporto di Kabul

Il Marine Isaiah Campbell con il bambino afgano consegnato dai genitori agli americani all’aeroporto di Kabul per assicurargli un futuro migliore.

Tutti avete sicuramente visto il video del bambino che viene consegnato all'esercito americano oltre il muro perimetrale e le barriere di filo spinato dell'aeroporto di Kabul da dove partono i voli per evacuare stranieri e locali.  Un portavoce dei Marines, il maggiore James Stenger ha spiegato che il neonato consegnato dalla madre disperata fuori dall'aeroporto di Kabul a un militare americano è stato riunito con la sua famiglia. "Lo staff medico ha visitato il neonato prima di consegnarlo al padre - ha detto - Si trova adesso al sicuro nell'aeroporto".

Ma a Kabul sono migliaia le persone che si accalcano all'aeroporto tentando di fuggire esibendo documenti e visti. E le mamme preferiscono separarsi dai loro figli e affidarli a sconosciuti nella speranza che possano condurli verso un futuro di pace. Come testimoniano diversi giornalisti un volo atterrato a Tblisi e poi proseguito per la Norvegia conteneva un gran numero di bambini ( dai neonati agli adolescenti) che viaggiavano da soli. In una foto postata sui social si vede un soldato norvegese, che culla un neonato durante il viaggio.

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Decine di video documentano di genitori che chedono ai soldati di mettere in salvo i propri bambini. "Gridavano: “Salva il mio bambino” e ci tiravano i loro piccoli, alcuni dei quali sono caduti sul filo spinato. È terribile quello che è successo. Alla fine della notte non c’era un solo uomo tra di noi che non piangesse" spiega un ufficiale britannico del reggimento paracadutisti all’Independent. Il segretario della Difesa britannico, Ben Wallace, però, ha già spiegato a Skynews che nessun minore non accompagnato sarà portato fuori dall’Afghanistan.

In totale sarebbero diecimila le persone che cercano di prendere voli e le continue tensioni hanno spinto i militari a usare i lacrimogeni per disperdere la folla che tentava di accedere allo scalo. E mentre si recava all'aeroporto per provare a lasciare il Paese, un cittadino tedesco è stato colpito da un proiettile. Non è in pericolo di vita, e sarà presto rimpatriato.

La situazione a Kabul peggiora di giorno in giorno. A dispetto dei proclami il volto del nuovo dominio talebano in Afghanistan si mostra in tutto il suo drammatico terrore. Un terrore diffuso casa per casa, dove gli islamisti vanno a 'visitare' ex attivisti, artisti e persone che si erano schierate in passato contro il regime.

Oltre 1500 afghani portati in salvo dall'Italia

Dal giugno scorso, quando con l’operazione Aquila 1 furono portati nel nostro Paese 228 afghani, sono oltre 1500 i cittadini tratti in salvo, circa 1000 quelli già giunti in Italia negli ultimi 5 giorni e altri presso l'aeroporto di Kabul in attesa di partire. La Difesa ha messo in campo per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal COVI Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal Generale Luciano Portolano, 8 aerei, 4 KC767 che si alternano tra l’area di operazione e l’Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul.

Sono oltre 1500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) impegnati su disposizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini in questa complessa operazione per il ponte aereo Roma-Kabul.

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