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Venerdì, 1 Dicembre 2023
La crisi afghana

Afghanistan, i talebani promettono: "Le donne potranno lavorare". Ma le giornaliste denunciano: "Cacciate via"

In un video diffuso da Tolo News, l'anchorwoman Shabnam Khan Dawran e una collega hanno riferito di non avere potuto accedere agli uffici nonostante le rassicurazioni arrivate dal portavoce Suhail Shaheen

“Le donne possono continuare a lavorare, se sono giornaliste praticamente ora stanno continuando il lavoro, se sono insegnanti vanno a scuola”: a dirlo da Doha alla Cgtn Europe è stato un portavoce dei talebani, Suhail Shaheen, affermando che l'avanzata in Afghanistan è “una rivolta popolare contro un'amministrazione imposta”, e che la comunità internazionale dovrebbe "rispettare la volontà del popolo afghano". Nelle ore scorse però alcune giornaliste hanno denunciato che, nonostante le parole pronunciate dal portavoce, non sono riuscite ad accedere ai loro uffici né a lavorare.

Lo riferisce l’Adnkronos, citando anche altre affermazioni fatte da Shaheen, come “L’onore degli afghani è salvo”, con riferimento, secondo la Cgtn, anche a chi “ha lavorato per gli stranieri” in passato. Shaheen ha ribadito le promesse fatte sui diritti delle donne relativamente a istruzione e lavoro, ma nelle ultime ore l'afghana Tolo News ha riportato la denuncia di Shabnam Khan Dawran, giornalista e conduttrice della Rta (la Radio Televisione afghana), che ha accusato i talebani di non consentirle di entrare in ufficio. Lo stesso ha fatto Khadija, un'altra giornalista della Rta.

"Volevo tornare al lavoro, ma purtroppo non me lo permettono - ha dichiarato Dawran in un video rilanciato dal direttore di Tolo News - Nonostante indossassi l'hijab e avessi il mio pass identificativo, i talebani mi hanno detto di andare a casa, che il regime è cambiato e non posso lavorare". Sulle stessa linea le parole di Khadija, che ha riferito di essere andata in ufficio e di non essere riuscita a entrare: “Non me l’hanno permesso, ed è accaduto lo stesso ad altri colleghi".

"Abbiamo parlato con il nostro nuovo direttore che è stato nominato dai talebani - ha aggiunto, precisando che il movimento avrebbe fatto sapere che prenderà presto una  decisione - C'è stata modifica nei programmi, trasmettono i programmi che vogliono loro e non ci sono conduttrici e giornaliste donne".

I talebani intanto avrebbero ucciso un parente di un giornalista che lavora per Deutsche Welle, ferendo gravemente un altro a colpi d'arma da fuoco. Lo ha annunciato l'emittente tedesca sul suo sito web, senza diffondere l’identità del giornalista preso di mira, che ora risiede in Germania. Diversi altri membri della  famiglia sono riusciti a fuggire in extremis mentre i talebani andavano di porta in porta per catturarli.

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