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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Le cifre / Ucraina

Ecco chi sta aiutando davvero l'Ucraina a livello militare e finanziario

Tra armamenti e soldi sono gli Stati Uniti che stanno inviando più sostegno a Kiev, anche se rispetto alla forza economica sono i piccoli Paesi confinanti che stanno facendo i maggiori sacrifici

L'Unione europea, gli Stati Uniti e la Nato hanno promesso all'Ucraina di sostenerla contro la Russia di Vladimir Putin fino a che non si riuscirà a porre fine a questa guerra. Nelle conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo i leader dei Ventisette hanno giurato di sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario”, e di continuare a “fornire un forte sostegno politico, militare e finanziario”. Dall'inizio del conflitto sono stati però gli Usa di Joe Biden ad aver promesso più aiuti militari ed economici di qualsiasi altra nazione, anche più di tutti i Paesi membri dell'Ue messi insieme.

Secondo l'ultimo calcolo dell'Istituto del Kiel Institute for the World Economy, un istituto di ricerca tedesco che ha creato l'Ukraine Support Tracker, un tool per tracciare gli aiuti militari ed economici al Paese guidato da Volodyyr Zelensky, tra il 24 gennaio (un mese prima dell'ultima invasione) e il 3 ottobre Washington ha rappresentato il 56% degli impegni totali con 52 miliardi, rispetto al 40% di tutti i Paesi europei intesi come gli Stati membri dell'Ue, le istituzioni comunitarie, la Svizzera e gli altri membri europei della Nato come il Regno Unito e la Norvegia, nonché la Svizzera. Il divario è più netto quando si tratta di assistenza militare, di cui più di due terzi degli armamenti sono stati forniti dall'America e circa un quarto dall'Europa.

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Tuttavia se si paragona l'assistenza al Prodotto interno lordo di ogni Stato, allora si nota come i piccoli Paesi baltici e le nazioni che confinano con l'Ucraina sono quelli che stanno davvero facendo dei sacrifici importanti per aiutarla. Anche rispetto all'accoglienza dei rifugiati, altro modo per aiutare il Paese, sono gli Stati della regione che stanno facendo la parte del leone. Secondo un calcolo approssimativo, i rifugiati sono costati finora alla Polonia lo 0,71% del suo Pil, mentre solo lo 0,08% di quello tedesco e lo 0,01% di quello britannico.

"Gli Stati Uniti si stanno impegnando quasi il doppio di tutti i Paesi e le istituzioni dell'Ue messi insieme. Per gli Stati europei più grandi si tratta di un risultato magro, soprattutto perché molti dei loro impegni arrivano in Ucraina con lunghi ritardi e il basso volume di nuovi impegni dell'estate sembra ora continuare sistematicamente", ha affermato Christoph Trebesch, capo del team che compila l'Ukraine Support Tracker e direttore del centro di ricerca del Kiel Institute. "Il governo statunitense è un partner molto più affidabile per l'Ucraina rispetto ai Paesi dell'Ue che non hanno ancora erogato il pacchetto di aiuti finanziari promesso ad aprile", ha aggiunto.

Secondo il rapporto le consegne di armamenti finora effettuate rappresentano circa il 2% delle scorte totali di carri armati nei Paesi della Nato e dell'Ue, il 4% degli Howitzer (artiglieria anticarro) e il 5% dei sistemi missilistici a lancio multiplo (Mlrs). Tra i principali Paesi dell'Ue sono Germania e Francia che hanno fornito all'Ucraina quote significative delle loro scorte: Berlino avrebbe fornito a Kiev il 12% di Howitzer e sistemi missilistici mentre la Francia il 15% dei suoi sistemi missilistici.

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Se guardiamo al quadro generale degli impegni in termini assoluti, quelli messo in campo dagli Stati Uniti sono impressionanti: 27,6 miliardi di aiuti militari, 9,5 di umanitari e 15,2 di aiuti finanziari. Subito dopo vengono le istituzioni europee con 2,5 miliardi di aiuti militari 1,42 di aiuti umanitari e 12,3 di supporto finanziario. Ci sono poi Regno Unito (3,74, 0,37 e 2,54) e Germania (1,2, 0,95 e 1,14) tra i primi quattro e l'Italia è al nono posto con 0,15 miliardi di aiuti militari e 0,51 di aiuti finanziari.

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Se paragoniamo però gli aiuti al Pil allora vediamo che Lettonia, Estonia, Polonia, Lituania e Norvegia sono quelli che stanno facendo più sacrifici per stare al fianco di Kiev mettendo in totale sul piatto rispettivamente ben lo 0,92, lo 0,85, lo 0,48, lo 0,43 e lo 0,38% del proprio Prodotto interno lordo. Per capirci gli Stati Uniti stanno spendendo (o promettendo di spendere) lo 0,25%, il Regno Unito lo 0,24 e l'Italia lo 0,04.

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