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Giovedì, 25 Aprile 2024

Siria, tra le macerie di Aleppo il dramma dei bambini: il video dal drone

A sei anni dall'inizio della guerra in Siria, quello che rimane di Aleppo è soltanto un cumulo di macerie. "La capitale del Nord", Aleppo la grigia con le sue costruzioni antiche di pietra calcarea, era la città più popolosa della Siria e il suo centro economico più importante. Oggi è un immenso cimitero, dove dall'inizio del conflitto hanno trovato la morte 470mila persone.

Un video, realizzato dalla ong Save the Children grazie a un drone, mostra la devastazione compiuto nella seconda città della Siria, spaccata in due e contesa da un parte dalle truppe governative di Bashar al Assad e dall'altra da quelle dei ribelli. In mezzo ci sono i civili, tra Aleppo Ovest e Aleppo Est. Uomini, donne e soprattutto bambini che dal 19 luglio 2012, vittime di una guerra di posizione, logorati da bombardamenti continui.

Aleppo, le foto prima e dopo le bombe

In questo inferno vivono ancora 5,8 milioni di bambini, dice Save the Children, che ricorda come uno su quattro rischia conseguenze devastanti sulla sua salute mentale. Un'intera generazione di bambini non ha mai conosciuto altro che guerra. L’85% della popolazione siriana vive in condizioni di povertà e 4,6 milioni di persone si trovano in aree assediate o difficilmente raggiungibili. Sono 6,3 milioni gli sfollati all’interno della Siria e 4,9 milioni – tra cui 2,3 milioni di bambini – sono rifugiati e hanno dovuto lasciare il Paese.

Aleppo, morti e feriti: le foto dalla città distrutta

Sia Damasco sia i ribelli dovranno rispondere dei crimini commessi ad Aleppo Est. Lo hanno stabilito le Nazioni Unite in un rapporto pubblicato lo scorso 1 marzo e basato su 291 interviste condotte a distanza con abitanti della città oppure di persona con siriani della regione oppure che si hanno trovato rifugio a Ginevra, e copre un periodo che va dall'inizio dell'assedio da parte delle truppe di Damasco il 21 luglio 2016 fino al 22 dicembre dello stesso anno, quando la città è finita sotto il controllo delle forze di Damasco. Secondo la commissione d'inchiesta internzionale indipendente, Russia e Siria hanno usato bombe a grappolo e altre munizioni illegali contro i civili della parte orientale di Aleppo controllata dai ribelli. Non solo: Damasco e Mosca - che negano con forza ogni accusa - avrebbero anche distrutto intenzionalmente gli ospedali della città con i loro raid aerei. Dal canto loro, i ribelli sono accurati di aver lanciato colpi d'artiglieria contro Aleppo ovest, senza chiari obiettivi militari, e di aver usato i civili come scudi umani. 

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