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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Siria, scatta l'allerta sulle rotte aeree del Mediterraneo: "Rischio lancio missili"

L'Agenzia europea per la sicurezza aerea, l'Easa, ha lanciato un'allerta per "possibile lancio di missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore". Veti incrociati all'Onu

L'Agenzia europea per la sicurezza aerea, l'Easa, ha lanciato un'allerta per "possibile lancio di missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore". La rotta a rischio raid è quella del Mediterraneo orientale. "Va tenuta presente - si legge - anche la possibilità di un'interruzione intermittente delle apparecchiature di radionavigazione".

Veti incrociati all'Onu

Resta ferma la posizione delle potenze occidentali, nonostante il veto russo all'Onu, che hanno ribadito la loro determinazione a reagire al presunto attacco chimico sulla città siriana di Douma, attribuito al regime di Bashar al Assad. Mosca, che sostiene Damasco, ha opposto ieri sera alle Nazioni unite il suo veto a un progetto di risoluzione americano che puntava ad avviare un'inchiesta indipendente sul ricorso alle armi chimiche in Siria. Intanto, Usa e Francia in testa, hanno evocato nuovamente la minaccia di rappresaglie militari.

"Cacciatorpediniere Usa in viaggio verso le acque della Siria"

Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che Parigi "annuncerà nei prossimi giorni" la decisione su una risposta in Siria, in stretto coordinamento con Stati Uniti e Regno Unito. Il presidente americano Donald Trump e la premier britannica Theresa May "hanno concordato di non consentire che si continui a usare armi chimiche", stando  al colloquio telefonico avuto dai due leader e riferito dalla Casa Bianca.

Attacco chimico

L'Organizzazione internazionale sulle armi chimiche (Oiac), che ha il mandato di indagare sul presunto attacco chimico ma non di identificare i responsabili, ha annunciato l'invio "a breve" in Siria di una squadra incaricata di far luce su quanto accaduto a Douma, nella Ghouta orientale, alle porte della capitale siriana. Sabato scorso, i Caschi bianchi, i soccorritori che operano nelle zone della Siria controllate dall'opposizione, e l'ong Syrian American Medical Society, hanno riferito di almeno 48 morti e oltre 500 feriti.

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L'Oiac è stata invitata da Damasco che, come Mosca, nega che ci sia stato l'attacco chimico. Secondo i diplomatici, la missione dell'Oiac è strumentale a rinviare i raid occidentali. Pur apprezzando l'invio degli esperti, Washington ha tenuto a rimarcare che la risposta americana non è legata all'esito della loro missione. "Gli Stati Uniti hanno i propri meccanismi", "noi sappiamo che una sostanza chimica è stata usata, anche se non sappiamo con certezza quale", ha detto la portavoce della diplomazia americana, Heather Nauert.

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