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Venerdì, 29 Marzo 2024
Caso marò

Caso marò, ambasciatore italiano "ostaggio" dell'India

Dopo la decisione del governo Monti di trattenere in Italia i due militari rientrati grazie a un permesso speciale per votare la tensione con l'India è alle stelle. Diramata una nota agli aeroporti indiani per impedire la partenza di Daniele Mancini.

Aeroporti in India allertati per evitare che l'ambasciatore italiano, Daniele Mancini, lasci il Paese: è questa, secondo fonti a CNN-IBN, la reazione del governo indiano alla decisione dell'Italia di non far tornare in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Il ministero dell'Interno indiano avrebbe infatti diramato una nota agli uffici preposti alle procedure di controllo per l'uscita dal Paese, informandoli dell'ordinanza emessa dalla Corte Suprema, all'indomani della decisione italiana di non rimandare in India i due marò rientrati con un permesso speciale per votare.

Gli aeroporti di tutta l'India sono così stati allertati per scongiurare la partenza dell'Ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Daniele Mancini.

Ieri, la Corte suprema indiana ha invitato Mancini a non lasciare il Paese e a fornire una spiegazione, entro il 18 marzo, sul mancato rientro in India dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani.

Marò in Italia per le elezioni

L'India, inoltre, in risposta alla crisi innescata dal rifiuto di Roma di far rientrare a Nuova Delhi i due fucilieri italiani accusati di aver ucciso due pescatori, sta valutando l'ipotesi di ridimensionare la sua missione diplomatica in Italia. Lo hanno riferito alla Ndtv alcune fonti. Inoltre si è appreso che Nuova Delhi ha bloccato anche l'arrivo in Italia dell'ambasciatore indiano designato a Roma, Basant Kumar Gupta.

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Sempre ieri un portavoce del ministero degli Esteri indiano, Syed Akbaruddin, ha dichiarato alla stampa che l'India sta riconsiderando "l'intera gamma dei nostri rapporti" con l'Italia, sottolineando che Roma dovrebbe rispettare gli accordi sottoscritti dal suo ambasciatore con le autorità giudiziare indiane.

L'ambasciatore Mancini aveva infatti fornito alla corte una garanzia scritta sul rientro in India dei due marò entro il 22 marzo. Ieri, la Corte suprema indiana ha invitato Mancini a non lasciare il Paese a fornire una spiegazione, entro il 18 marzo, al mancato rientro in India dei due marò.

AGGIORNAMENTI -  L'ambasciatore italiano in India Daniele Mancini gode dell'immunità diplomatica, ma la direttiva della Corte suprema che gli intima di non lasciare il Paese sarà comunque applicata. Lo riferiscono fonti del governo di New Delhi citate dall'emittente Ibn.

- L'India viola la Convenzione di Vienna, e in particolare l'art.44 che ha la funzione di evitare che gli agenti diplomatici "siano presi in ostaggio nell'adempimento del proprio dovere, come sta accadendo all'Ambasciatore Mancini". Lo scrive in una nota il Sndmae, il sindacato più rappresentativo dei diplomatici italiani.

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