ROMA - Un orrore senza un perché. Un gesto folle senza motivazione. Una donna, la cinquantaseienne Cynthia Anderson, è stata arrestata con l'accusa di atti di crudeltà verso gli animali. Secondo una ricostruzione della polizia, avrebbe annegato il suo cucciolo di Doberman nel bagno dell'aeroporto del Nebraska perché, per le leggi americane, non avrebbe potuto portarlo a bordo. 

La donna, secondo quanto raccontato dal capo della polizia Dean Elliott, si era presentata all'imbarco con cinque cani, due adulti e tre cuccioli sistemati nelle loro cucce. Al momento del check in, però, l'addetto dell'aeroporto le ha fatto notare che i tre cagnolini non avrebbero potuto volare. In America, infatti, per poter salire su un aereo i cani devono avere almeno otto settimane di vita, ma i piccoli Doberman della Anderson non superavano le due, massimo tre, settimane. "Non aprivano neanche gli occhi", ha aggiunto Elliott. 

A quel punto, la donna ha chiamato i familiari che hanno prelevato i cuccioli. Non tutti, però. Uno dei tre cagnolini, infatti, era stato annegato - presumibilmente dalla stessa proprietaria - nella toilette dell'aeroporto. A incastrare la cinquantaseienne, racconta l'Orlando Sentinel, una passeggera che ha denunciato la presenza di un cucciolo morto in uno dei bagni. 

La "Humane Society" del Nebraska ha aiutato la polizia nelle indagini e ha stabilito che il cucciolo è morto annegato, come testimoniato dall'acqua trovata nei suoi polmoni. "Non so - ha commentato amaro il capo della polizia - perché anche il terzo cucciolo non è stato portato via dai familiari della donna".