
Un anno di guerra in Ucraina in quattro immagini
Cosa è successo in 365 giorni
365 giorni fa Valdimir Putin ha tenuto un discorso in cui ha riconosciuto l'indipendenza delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk nell'Ucraina orientale e meno di 24 ore dopo le forze russe di "mantenimento della pace" iniziarono ad attraversare il confine. Iniziava quella che il presidente russo si è sempre rifiutato di chiamare guerra. Subito dopo il discorso in cui Putin annunciava l'inizio dell'"operazione militare speciale" attacchi missilistici hanno colpito le principali città ucraine
L'esercito russo a bordo di mezzi blindati con la sigla Z, V e O hanno iniziato ad attraversare il confine invadendo l'Ucraina dal confine di Sumy a Est, dalla Crimea a Sud e dalla Bielorusso a Nord. Proprio la lettera " Z " diventerà il principale simbolo della propaganda del Cremlino che con la scusa della presenza di "nazisti" in Ucraina ha fin da subito cercato di rovesciare il governo di Kiev. Ma non tutto è andato secondo i piani.
I paracadutisti di Mosca sono stati sconfitti nell'aeroporto di Kiev mentre l'avanzata a tenaglia si è impantanata alle porte della capitale ucraina. Intanto emergeva la figura del presidente ucraino Zelensky. Quello che fino a poco tempo prima era noto per essere poco più di un attore salito alla ribalta politica è diventato il simbolo della resistenza contro quelli che gli ucraini consideravano "cugini". Così mentre sul fronte bielorusso i coscritti si sono trovati a scavare trincee nella zona contaminata della centrale nucleare di chernobyl, alle porte di Kiev le truppe russe si rendevano protagoniste di comprovati crimini di guerra.
Se a Nord l'esercito invasore è dovuto tornare sui proprio passi a Sud lungo il mar d'Azov nei mesi successivi si sono combattute le battaglie più cruenti. Restano le immagini del teatro di Mariupol devastato da un bombardamento di cui mai si conoscerà la reale entità delle vittime e l'acciaieria Azovstal dove il battaglione Azov ha resistito per settimane ad un cruento assedio. Ma la creazione di un ponte di terra a nord della Crimea è stato l'unico vero successo russo in un anno di guerra che ha visto la controffensiva ucraina riprendere il controllo delle zone alle porte di Odessa mentre il mondo restava con il fiato sospeso per la presenza nella zona della centrale nucleare più grande d'Europa, quella di Zaporizha più volte bersagliata da colpi di artiglieria.
Nel frattempo il mondo non è rimasto a guardare e l'Unione Europea prima e i paesi membri della Nato hanno provveduto a rifornire anche di armi e mezzi Kiev. La frattura che si è aperta tra la Russia e l'Occidente ha oggi riportato indietro il mondo di decenni, in un clima di guerra fredda in cui Cina e Iran rappresentano i convitati di pietra. Nel frattempo in Ucraina si muore ancora.
Stragi come quella della stazione di Kramatorsk ricordano che nel conflitto in corso sono le vittime civili a pagare il prezzo più alto di una guerra che lascia una cicatrice profonda nel mondo come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Le trincee che vediamo a Bakhmut, principale caposaldo ucraino in Donbass ci riportano alle immagini in bianco e nero della seconda guerra mondiale. Era il secolo scorso. Purtroppo la storia come sempre si ripete se non riusciamo a trarre insegnamento dagli errori.
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