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Giovedì, 25 Aprile 2024

Alessandro Rovellini

Direttore responsabile

Gli equilibristi che dimenticano la nostra libertà

Il club degli equidistanti-equilibristi si rimpolpa di giorno in giorno. Quanto più le immagini mostrano le crudeltà russe, tanto più escono distinguo, dubbi, precisazioni. L'assalto missilistico alla stazione di Kramatorsk è, per l'ennesima volta, la linea rossa che viene stracciata e infilata nelle pieghe dell'Unione europea incapace di muoversi concretamente all'unisono. E forse l'obbiettivo dei russi è proprio questo. A sprazzi di compattezza sulle sanzioni seguono stasi di incertezza e vengono ingranate marce diverse. C'è un aggressore, c'è un popolo aggredito; ci sono migliaia di morti, tra cui molti bambini, e in tanti non riescono o non possono fare il nome dell'unico, vero responsabile: Vladimir Putin. Lo scudo del benaltrismo, dall'Iraq all'Afghanistan passando per la Siria, dà riparo qualsiasi dichiarazione incapace di condannare l'abominio al quale stiamo assistendo in questi giorni. E non solo per chi è esplicitamente, da Freccero a Fusaro, nel limbo becero tra complottismo e rossobrunismo. 

I crimini hanno un'etichetta: Vladimir Putin

L'Anpi si sta preparando al 25 Aprile nel peggiore dei modi. È evidente che la Resistenza vissuta e fiera è un ricordo ingiallito e confuso in mezzo a deliri anti-atlantisti. Tutto, ovviamente, prende forma dalle radici della dirigenza costruite da Pci e Rifondazione. Dallo scoppio del conflitto non riesce, in modo fermo, a schierarsi e schiodarsi da una vaga terzietà inopportuna. Secondo la principale associazione di partigiani, dopo il massacro di Bucha, serve "una commissione d'inchiesta internazionale guidata dall'Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali per appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili". Non si menziona Putin, non si menziona la Russia. Silenzio. Tanto che molti iscritti hanno risposto con sdegno a queste dichiarazioni. "Mi vergogno profondamente di leggere queste righe da parte di un’associazione che sembra aver dimenticato che la Resistenza antifascista aveva scelto da che parte stare, chi fossero i nemici, dove e come riconoscere i colpevoli e le vittime", ha detto l'archistar Stefano Boeri. Il presidente Pagliarulo, ex senatore cossuttiano di ferro, ha poi goffamente corretto il tiro, ma due indizi fanno una prova. A pochi giorni dall'inizio dell'invasione, infatti, l'Anpi si prende già la briga di denunciare la "politica di potenza" (?) della Nato e intima agli Usa di cessare le "clamorose ingerenze nella vita dell’Ucraina". Come a dire: menzioniamo lo scibile umano ma lasciamo stare la Russia.

L'equilibrismo patetico di chi non si schiera

Già, perchè la precauzione pelosa di Anpi, nell'abbraccio equilibrista patetico che accomuna leghisti e grillini della prima ora, comunisti e frange di estrema destra, è figlia del tempo sbagliato. Non c'è mai stato, al mondo, un conflitto con tale copertura mediatica. Sì, non è la prima guerra ai tempi di internet. Ma mai gli interessi del mondo occidentale erano così in gioco. Sguinzagliando, oggi, tecnologie e capacità investigative senza precedenti. Le commissioni d'inchiesta basate su testimonianze farraginose, buchi e dimenticanze, nel 2022 sono spazzate da immagini geolocalizzate, droni con camere in 4k, smartphone, bodycam, flussi satellitari, open data. A poche ore dalla scoperta del massacro, decine di debunker in tutto il mondo via social hanno smascherato bugie e incoerenze dei russi, verificando in modo indipendente che sì, il massacro è vero. E non è stato per mano ucraina. Il tempo dei tribunali, per avere colpe specifiche e rigorose, ci sarà. Eppure, chi lo invoca è sempre e solo chi non ha il coraggio di schierarsi, Cina in primis. 

L'Anpi si tolga la benda dagli occhi, e ascolti bene le conversazioni dei russi intercettate dai servizi tedeschi che versano sangue sul sangue. Le città ucraine ridotte a scheletri, la devastazione insensata e brutale, l'artiglieria su civili inermi: non sono favole o manipolazioni. Chiunque lo può verificare. Non c'è bisogno di un tribunale per sapere che anche a Borodianka quei corpi massacrati non sono provocazioni o sceneggiate, sono barbarie e l'abisso più profondo dell'umana insussistenza. Boldrini, "el Bulow", presidente dei partigiani per mezzo secolo, una volta disse: "Abbiamo combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti: per chi c'era, per chi non c'era e anche per chi era contro... ". Il prezzo della nostra libertà si è alzato, e ora lo stanno pagando gli ucraini. Se lo ricordi bene l'Anpi, dai palchi del 25 Aprile. C'è una sola parte in cui stare. Si sapeva quale fosse, a Loreto, quando venne appeso Mussolini. Ed è quella parte che ci ha permesso, ininterrottamente dal 1945 a oggi, di festeggiare la Liberazione.

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