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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Niente più visite da marzo, anziana di 104 anni in lacrime: “Voglio rivedere la mia famiglia”

Lo straziante appello di Mary Fowler commuove la Scozia, dove nei giorni scorsi sono state alleggerite le restrizioni circa le visite dei familiari nelle case di cura ma il rischio per le persone più fragili resta ancora alto

Da quando è scoppiata la pandemia, la 104enne. Mary Fowler non è più uscita dalla casa di cura che la ospita e, soprattutto, da allora non ha più potuto vedere la sua famiglia. La donna, in lacrime, ha lanciato un appello affinché qualcuno la aiuti: “Ho bisogno di rivedere i miei figli”. Il video straziante è stato pubblicato sui social dagli attivisti del gruppo Care Homes Relatives Scotland, che raccoglie su Facebook i familiari di anziani e malati nelle case di cura. 

“Qui mi trattano bene, ma io voglio la mia famiglia. È un mio diritto. Per favore, aiutatemi. Questa cosa mi sta uccidendo. Voglio vedere i miei bambini, il tempo ormai per me sta finendo. Devo vedere i miei figli e fare le cose che ho sempre fatto. Aiutatemi”

La prima ministra scozzese Nicola Sturgeon ha detto che consentire le visite in sicurezza dei familiari nelle case di cura sarà una “priorità”, ma ha ammesso che al momento non c’è una soluzione facile alla questione e ogni decisione sulla questione presa finora è stata “dolorosamente difficile”.  Sollecitata ad esprimere un commento sull’appello di Mary Fowler, Sturgeon si è detta “addolorata” per la condizione dell’anziana e per quella dei suoi familiari, “che si moltiplica ancora, e ancora e ancora in tutto il paese”, ma “dobbiamo tenere le persone che si trovano nelle case di cura il più al sicuro possibile”.

All’inizio di ottobre la Scozia ha alleggerito le restrizioni sulle visite nelle case di cura, che rimangono però ancora molto complicate. Per Cathie Russell, organizzatrice di Care Homes Relatives Scotland, queste misure però sono ancora troppo rigide. Gli attivisti del gruppo spingono affinché i parenti più stretti degli anziani in casa di cura ottengano lo status di “essential carer”, per avere accesso a test rapidi e formazione anticontagio, e venga loro concesso di far visita ai propri parenti in quanto "essenziali" al loro benessere. 

Un portavoce della struttura che ospita la signora Fowler ha commentato la vicenda:

“Sappiamo che è eccezionalmente difficile per i nostri ospiti essere separati dai propri cari e stiamo facendo tutto il possibile affinché restino in contatto in questo momento difficile. Tuttavia, ridurre l’ingresso di esterni nelle nostre strutture è il modo principale per evitare che queste siano colpite dal coronavirus ed è quindi necessario raggiungere un equilibrio molto difficile che tuteli la salute e il benessere di tutti i residenti in un momento in cui stanno crescendo i casi all’interno della comunità”

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