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Giovedì, 28 Marzo 2024
Letali / Ucraina

Le armi al fosforo bianco per provocare ustioni gravissime: forse già usate in Ucraina

Si tratta di una sostanza letale, gravemente tossica per ingestione e inalazione. L'uso sui civili è vietato dalla convenzione delle Nazioni unite firmata a Ginevra nel 1980

Nella guerra in Ucraina si stanno utilizzando armi letali al fosforo bianco sui civili? I timori crescono, con un rimpallo di accuse da entrambi i paesi in conflitto. L'allarme è arrivato dalla regione di Lugansk, una delle due repubbliche separatiste e filorusse a est dell'Ucraina. Il capo della polizia di Popasna, Oleksi Bilochytsky, ha accusato l'esercito russo di aver bombardato la città con ordigni al fosforo: "Stanno scatenando sulle nostre città sofferenze indescrivibili e incendi". Testimonianze simili sono arrivate anche dalla regione di Donetsk. "L'amministrazione nazionale ucraina ci informa che il nemico ricorre a diverse armi il cui uso è proibito dalle convenzioni internazionali. Così questa notte a Popashnoje sono state utilizzate le bombe incendiarie al fosforo che provocano gravissime ferite dei civili", ha detto il capo della chiesa greco-cattolica, Sviatoslav Shevchuk. Dal canto suo, anche il ministero della difesa russo ha accusato i soldati ucraini di sfruttare munizioni basate sullo stesso composto.

Le micidiali armi al fosforo bianco

Al netto delle reciproche accuse, al momento difficili da confermare, il fosforo bianco è un'arma letale, gravemente tossica per ingestione e inalazione: in pochi secondi provoca ustioni gravissime ed estremamente dolorose. Quando viene a contatto con la pelle, il fosforo brucia i tessuti provocandone la necrosi fino alle ossa. Il fosforo bianco è un'arma devastante e il suo uso sui civili è vietato dalla convenzione delle Nazioni unite firmata a Ginevra nel 1980 ed entrata in vigore nel 1983. Secondo le convenzioni internazionali, le bombe incendiarie al fosforo possono essere utilizzate solo a scopo di illuminazione, per spaventare il nemico o per creare una cortina fumogena, per nascondere le proprie truppe, coprire la ritirata o impedire al nemico di avanzare.

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Foto di repertorio, credit Wikipedia

Il protocollo sulle armi incendiarie

La convenzione del 1980 mira a vietare o limitare l'uso di alcune armi convenzionali che sono considerate eccessivamente dannose o i cui effetti sono indiscriminati. È formata da cinque protocolli, il terzo dei quali è dedicato alle armi incendiarie di cui fanno parte le bombe al fosforo. Il terzo protocollo stabilisce che è vietato "in ogni circostanza fare oggetto di attacco con armi incendiarie la popolazione civile" e "attaccare qualsiasi obiettivo militare situato all'interno di una concentrazione di civili". Vieta inoltre di utilizzare le armi incendiarie su foreste o altri tipi di piante, a meno che "tali elementi naturali siano utilizzati per coprire, nascondere o camuffare combattenti o altri obiettivi militari, o siano essi stessi obiettivi militari".

Quando finirà la guerra in Ucraina

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L'aspetto del fosforo bianco. Foto credit BXXXD, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1096986

Il terzo protocollo della convenzione in questione è stato firmato da 115 stati. Il 10 giugno 1982 la Russia ha aderito all'intera convenzione, quindi anche al divieto di usare armi al fosforo sui civili. Gli Stati Uniti hanno ratificato il protocollo sulle armi incendiarie il 21 gennaio 2009, mantenendo però una riserva: si riservano "il diritto di utilizzare armi incendiarie contro obiettivi militari ubicati in concentrazioni di civili, ove si ritenga che tale uso provocherebbe minori vittime e/o minori danni collaterali rispetto alle armi alternative", specifica il testo, "adottando tutte le precauzioni possibili al fine di limitare gli effetti incendiari all'obiettivo militare". Tra gli stati che non hanno ancora aderito al divieto di armi incendiarie sui civili c'è Israele che, secondo Amnesty International, ha usato il fosforo in vari attacchi su Gaza tra il 2008 e il 2009. L'Afghanistan è l'ultimo stato ad aver firmato, nel 2017.

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