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Martedì, 16 Aprile 2024
11 mesi di guerra / Ucraina

L'Italia invierà missili antiaerei all'Ucraina: pronto il sesto decreto armi

L'annuncio arriva direttamente dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Il nostro Paese con i primi cinque provvedimenti ha già fornito a Kiev 5 pacchetti di aiuti nel campo della difesa per circa 1 miliardo di euro

"Il sesto decreto" per fornire nuove armi all'Ucraina "è in preparazione, ci sarà, penso sarà condiviso da quasi tutto il parlamento, darà all'Ucraina la possibilità di difendersi dagli attracchi aerei. Vuol dire missili che abbattono altri missili. Sono dei sistemi che hanno questo scopo". A dirlo domenica sera è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto ospite di 'Che tempo che fa' su Rai 3. L'Italia non esita, su quel che è stato chiesto da Zelensky. Il governo Meloni è risoluto a dare il via libera alla fornitura degli Aspide, missili terra-aria utili a difendere una città, e scudi antimissile Samp-T, messi a punto con la Francia. Invece, la Germania resta sotto assedio, anche se concede il primo sì, dopo forti pressioni. "Quello che ci si aspetta è un aumento degli scontri via terra" con l'impiego di "tutti i mezzi terrestri che non ha ancora impiegato e il tentativo di risfondare in Ucraina", ha aggiunto Crosetto. "Di fronte a questo è cambiato anche l'atteggiamento ucraino, che fino a qualche settimana fa chiedeva una difesa dagli attacchi missilistici" e "ora l'Ucraina sta chiedendo aiuto per gli attacchi via terra".

Inizia intanto oggi nell'aula della Camera l'esame del decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l'autorizzazione al governo a inviare armi all'Ucraina, un provvedimento già approvato dal Senato e che dovrebbe ricevere il via libera definitivo da Montecitorio entro giovedì.

L'Italia ha già fornito all’Ucraina armi per 1 miliardo di euro

In un'altra intervista di ieri mattina al ministro degli Esteri Antonio Tajani, per la prima volta si è avuta una stima ufficiale, per quanto approssimativa, sul valore economico dei primi cinque pacchetti di aiuti militari dall'Italia all'Ucraina: "L'Italia ha già fornito all’Ucraina 5 pacchetti di aiuti nel campo della difesa per circa 1 miliardo di euro. È in preparazione un sesto pacchetto, che include sistemi di difesa aerea. Il ministro Kuleba ha ringraziato per il sostegno fornito, ho ripetuto che continuerà. In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp-T, e comunque ci sono altre azioni a cui lavoriamo riservatamente". Il parlamento in ogni caso, assicura il titolare della Farnesina "sarà sempre informato di ogni iniziativa e di ogni eventuale futuro invio di materiale militare. Ricordo che il decreto Ucraina ha esteso al 2023 la possibilità di forniture. Rispetteremo l’impegno preso", conclude Tajani.

Il pressing sulla Germania

Quanto ai tentennamenti della Germania, "ho rispetto per le altre nazioni, ogni Paese è autonomo - afferma Crosetto - . L'attuale maggioranza tedesca era stata eletta per tagliare le spese di Difesa, fanno il maggior aumento in 70 anni. Capisco le difficoltà di Scholz, trovo assurde le pressioni di altri, sono convinto che alla fine farà quello che deve fare". Nelle ultime ore la posizione di Berlino si sta facendo meno rigida. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha fatto sapere di aspettarsi una decisione a breve sull'invio o meno di carri armati Leopard all'Ucraina, come richiesto insistentemente da Kiev

La Germania non si opporrà all'eventuale invio di carri armati Leopard 2 dalla Polonia all'Ucraina secondo il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock all'emittente francese LCI. La Germania, produttrice dei tank, deve autorizzare il trasferimento dei mezzi dal paese acquirente - nel caso specifico la Polonia - all'Ucraina, impegnata da quasi un anno nella guerra contro la Russia. "La domanda non ci è stata posta. Se ci venisse chiesto, non ci metteremmo di traverso", le parole del ministro. Quindi la Germania non si opporrebbe all'invio dei tank? "Avete capito bene", il chiarimento di Baerbock. "Abbiamo regole, relative ai cosiddetti controlli sull'utilizzo finale. Armi destinate al combattimento possono essere prodotte, trasportate e commercializzate solo con l'autorizzazione del governo federale", spiega il ministro. La decisione finale spetta al cancelliere Olaf Scholz. Il tema è stato al centro del recente vertice di Ramstein, dove si sono riuniti i ministri della Difesa dei paesi che sostengono Kiev.

Ieri, il premier polacco Mateusz Morawiecki si è smarcato: "Non guarderemo l'Ucraina morire dissanguata. Kiev e l'Europa vinceranno questa guerra, con o senza la Germania". La posizione molto cauta del cancelliere Olaf Scholz sta facendo innervosire molti governi occidentali, e al vertice Nato di Ramstein i toni sarebbero stati molto accesi secondo i ben informati. Gli Usa non hanno gradito la scelta tedesca di porre condizioni a Washington: noi inviamo i Leopard se voi mandate gli Abrams M1, ha detto Scholz, secondo il quale l'eventuale fornitura di Leopard all'Ucraina nel prossimo futuro "avverrà in stretto coordinamento con amici ed alleati".

I carri armati francesi a Kiev?

La Francia dal canto suo non esclude la possibilità di consegnare carri armati pesanti "Leclerc" all'Ucraina per sostenerla nella sua guerra contro la Russia. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron, in una conferenza stampa congiunta proprio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Macron precisa tre condizioni per inviare i suoi Leclerc: che la fornitura non comporti un'escalation del conflitto (che è anche una delle ragioni della cautela tedesca), che i soldati ucraini siano addestrati e che non vengano pregiudicate le capacità della difesa francese. Infatti secondo molti analisti uno dei veri motivi del "balletto" sui carri armati da inciare o meno a Zelensky ci sarebbe n discorso di scarsità di armamenti a disposizione nel vecchio Continente: la Germania possiede meno di 300 Leopard 2, di cui solo 130 sarebbero operativi. La Francia ha 200 Leclerc disponibili, e potrebbe darne a Kiev al massimo una ventina. Intanto la guerra in Ucraina è arrivata al giorno numero 334.

Perché i carri armati Leopard 2 tedeschi sono così importanti per l'Ucraina

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