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Sabato, 20 Aprile 2024
RUSSIA / Russia

Arrestato il blogger che voleva mandare in pensione Putin

"Vergogna! Fascisti! Liberatelo!". Con queste grida i sostenitori di Aleksey Navalny hanno accolto la notizia della condanna

Il leader dell'opposizione russa, l'avvocato-blogger Alexei Navalny, è stato condannato a cinque anni di carcere ed è stato arrestato nell'aula del tribunale di Kirov che ha emesso la sentenza, riconosendolo colpevole di appropriazione indebita. Lo riferiscono le agenzie di stampa russe.

L'accusa aveva chiesto sei anni di prigione. Sotto processo da metà aprile, il 37enne Navalny è accusato di aver sottratto 16 milioni di rubli, (circa 400.000 euro) a una società forestale - la Kirovles - organizzando la vendita sottocosto di grandi partite di legname.
All'epoca dei fatti per cui viene riconosciuto colpevole, l'avvocato oggi leader dell'opposizione anti-Putin era consulente del governatore della regione di Kirov.

La condanna al carcere arriva all'indomani della formalizzazione della candidatura di Navalny a sindaco di Mosca.
Da tempo, e di nuovo stamattina, l'oppositore si è detto certo della condanna, a suo avviso "organizzata" per bloccare le sue attività politiche.

NAVALNY: CHI E' IL BLOGGER CHE VUOLE DIVENTARE PRESIDENTE

IL COMMENTO DI NAVALNY - Tutto "organizzato. Quindi non ci sarà la bella scena con l'assoluzione": così Aleksey Navalny commenta il verdetto di condanna. Per il blogger-avvocato diventato il principale oppositore di Vladimi Putin, l'accusa ha chiesto sei anni di colonia penale e i fatti contestati possono essere puniti con una pena sino a 10 anni di carcere. La portata della pena non è ancora stata resa nota, lo sarà in giornata con ogni probabilità, in ogni caso Navalny conferma di non avere mai avuto dubbi e accusa il giudice che presiede la corte di limitarsi a leggere le conclusioni della procura. "Che cosa ha fatto in queste due settimane", si chiede in un tweet.
La sentenza odierna mette a repentaglio la candidatura di Navalny a sindaco di Mosca, formalizzata solo ieri: in caso di sospensione della pena potrà continuare la sua corsa per la guida della capitale, ma l'entrata in vigore di una condanna al carcere lo metterebbe fuori gioco.

LA PIAZZA - "Vergogna! Fascisti! Liberatelo!". Con queste grida i sostenitori di Aleksey Navalny hanno accolto la notizia della condanna. Riunita fuori dal tribunale di Kirov, una piccola folla ha inscenato una immediata protesta, mentre i familiari di Navalny, in aula, sono scoppiati a piangere mentre l'avvocato-blogger veniva portato via in manette.
Sul suo account twitter, poco prima della condanna, Navalny - che si è sempre detto convinto di finire in carcere - ha scritto: "Non annoiatevi senza di me, e soprattutto non state con le mani in mano: il rospo da solo non salta fuori dal tubo dell'oledotto", bisogna tirarlo fuori.

LE REAZIONI INTERNAZIONALI - La condanna di Aleksey Navalny solleva "seri dubbi sullo stato di diritto in Russia": l'Unione europea ha tempestivamente e con toni duri commentato la sentenza emessa oggi a carico dell'oppositore russo, condannato a cinque anni di prigione per sottrazione indebita.
Il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, si è detta "preoccupata dalla sentenza" e in una nota esprime la "speranza" che la condanna "sarà rivista in sede di appello".

Gli Stati Uniti sono "profondamente delusi" dalla condanna. Lo ha detto l'ambasciatore Usa a Mosca Michael McFaul sul suo profilo Twitter. "Siamo profondamente delusi dalla condanna di Navalny e dalla motivazione apparentemente politica del processo a suo carico" ha scritto McFaul su Twitter.

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