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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pedofilia, arrestato il cardinale Pell: la libertà su cauzione è stata revocata

Il cardinale dichiarato colpevole di abusi sessuali su due chierichetti di 12 e 13 anni quando era arcivescovo di Melbourne. La sentenza è prevista per il 13 marzo: rischia fino a 50 anni

Il tribunale di Melbourne ha ordinato l'arresto dell'ex numero tre del Vaticano, il cardinale George Pell, che è stato riconosciuto colpevole di pedofilia. Gli avvocati di Pell inizialmente dovevano chiedere alla corte di mantenere il loro cliente in libertà in attesa di processo in appello. Ma hanno rinunciato a questa richiesta. E' stata revocata la libertà su cauzione per il cardinale dichiarato colpevole di abusi sessuali su due chierichetti di età compresa tra i 12 e i 13 anni nel 1996 e 1997 quando era arcivescovo di Melbourne. La sentenza è prevista per il 13 marzo. 

Chi è il cardinale Pell e perché è stato condannato

Pell, oggi 77 anni, era accusato di aver stuprato un ragazzino e averne molestato un altro negli anni Novanta. Avrebbe molestato i due giovani componenti del coro dopo aver servito messa nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996, quando all'epoca aveva 55 anni. A giudicarlo colpevole, dopo due giorni di deliberazioni, è stata una giuria del tribunale della contea di Victoria l'11 dicembre scorso ma la condanna è stata resa nota solo 48 ore fa. A oggi è il più alto funzionario della Chiesa cattolica ad essere coinvolto in un caso di pedofilia.

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Il cardinale era stato fino a un anno fa un fidato consigliere finanziario di Papa Francesco e ministro dell'economia del Vaticano fino a quando nel 2017 aveva ottenuto un congedo indefinito per affrontare le accuse in Australia. Pell si è dichiarato innocente durante tutto il processo. Il 77enne rischia fino a 50 anni di carcere. Pell venne creato cardinale nel 2003 da Giovanni Paolo II quando era arcivescovo di Sydney e primate d'Australia. Papa Francesco l'ha voluto al suo fianco, affidandogli la segreteria della curia romana, e  portandolo dentro il consiglio dei cardinali che lavora a stretto contatto con lui nella riforma della Chiesa.

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Reazioni Vaticano: Papa ha proibito a Pell contatto con minori

La Santa Sede ricorda che è questa è solo la sentenza di primo grado quella dei giudici australiani - ma nel frattempo, il Papa ha "proibito l'esercizio pubblico del ministero" e quindi "il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età".  La Santa Sede "prende atto della sentenza di condanna in primo grado nei confronti del cardinale George Pell. Una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone, non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane". E - "in nome di questo rispetto, attendiamo ora l`esito del processo d`appello, ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all`ultimo grado".

"In attesa del giudizio definitivo, ci uniamo ai vescovi australiani nel pregare per tutte le vittime di abuso, ribadendo il nostro impegno a fare tutto il possibile affinché la Chiesa sia una casa sicura per tutti, specialmente per i bambini e per i più vulnerabili", ha poi aggiunto il portavoce, sottolineando che "per garantire il corso della giustizia il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del Cardinale George Pell dall'Ordinario del luogo al rientro del Cardinale Pell in Australia. Ossia che, in attesa dell'accertamento definitivo dei fatti, al cardinale Pell sia proibito in via cautelativa l'esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età".

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