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Martedì, 23 Aprile 2024
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Terremoto a Mosca, il ministro dell'Economia arrestato per tangenti

Il responsabile dello Sviluppo Economico Alexei Uliukaev è stato arrestato per aver intascato una mazzetta da due milioni di dollari

Il comitato investigativo russo ha annunciato l'arresto del ministro dell'Economia Alexei Uliukaev, accusato di aver intascato una tangente di due milioni di dollari per un'operazione che ha avuto come priotagonista il colosso petrolifero di Stato Rosneft. In una nota il Comitato precisa che l'arresto è avvenuto aseguito di un'operazione del FSB, il servizio di sicurezza che è succeduto al KGB. Secondo l'esito delle indagini Uliukaev ha ricevuto ieri la mazzetta in cambio del via libera all'acquisizione da parte di Rosneft della quota di maggioranza della compagnia petrolifera Bashneft per 5,2 miliardi di dollari dallo Stato. La nota non dice che abbia consegnato il denaro a Uliukaev, ma una portavoce ha detto a Ria Novosti che il ministro avrebbe "estorto" il denaro a Rosneft attraverso "minacce".

La vendita del 50,07% della sesta società petrolifera russa è stata decisa dopo mesi di un tira e molla che opponeva Rosneft, guidata da uno degli alleti più vicini al presidente Vladimir Putin, ad alcuni ministri. Uliukaevinvece si era schierato con Rosneft. "L'intera somma, 329,69 miliardi di rubli, andrà al bilancio russo" aveva dichiarato il ministro dopo l'intesa il 12 ottobre, specificando che il governo aveva ricevuto solo due offerte e la seconda era più bassa del valore certificato della società. Il presidente Vladimir Putin aveva detto di essere "un po' sorpreso di questa posizione del governo, ma questa è davvero al posizione del governo, soprattutto della sua parte economica e finanziaria".

Il comitato investigativo ha detto che Uliukaevè stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta su vasta scala per la quale rischia una pena tra gli otto e i 15 anni di carcere e che i capi d'imputazione saranno formualti presto. La portavoce Svetlana Petrenko ha detto a RIA Novosti che l'arresto riguarda "l'estorsione di una tangente da rappresentanti di Rosneft,a ccompagnata da minacce". "Uliukaevè statao colto cone le mani nela sacco mentre riceveva uanmazzetta" ha aggiunto. Petrenko ha specificato che "l'acquisizione delle azioni Bashneft è avvenuta su base legale e non è oggetto di indagine penale". Uliukaev, ex numero uno della banca centrale, è ministro dello Sviluppo economico dal 2013.

RIA Novosti ha citato una fonte di polizia giudiziaria secondo cui Ulyukayev è stato arrestato in un "raid" dopo che gli inquirenti hanno raccolto "gravi prove" dall'"intercettazione delle sue conversazioni e delle conversazioni dei suoi collaboratori". Un portavoce di Rosneft ha detto alla TASS che non intende commentare le iniziative del Comitato, ma il gruppo ha acquistato la quota di Bashneft "nel rispetto della legge russa sono base della miglior offerta commerciale presentata alla banca che ha gestito la vendita".

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto a Interfax: "E' un'accusa molto grave che richiede un'indagine molto seria. In ogni caso solo un tribunale può decidere". Alla domanda se Putin sapesse dell'arresto Peskov ha risposto: "E' notte, non so se il presidente sia stato informato". Il primo vicepresidente della banca centrale Sergei Shvetsov ha detto a RIA Novosti che Uliukaev" è l'ultima persona che sospetterei di una cosa del genere. Quel che è scritto sui media mi sembra assurdo. Non c'è nulla di chiaro".

Bashneft, società petrolifera con sede a Ufa, fu privatizzata all'inizio degli anni Duemila. Nel 2014, un tribunale di Mosca ordinò la nazionalizzazione della partecipazione in mano al miliardario Vladimir Yevtushenkov dopo il suo arresto con accuse di riciclaggio. Due mesi dopo la nazionalizzazione di Bashneft, Yevtushenkov fu rilasciato. La decisione di consentire al gruppo pubblico Rosneft di fare u'offerta per Bashneft è stata ampiamente criticata anche da molti nel governo che vogliono liberalizzare un'economia scricchiolante. Prima della vendita, il quotidiano economico Vedomosti aveva scritto che questa "conferma che la Russia sta consapevolmente costruendo un capitalismo di stato e monopolizzando l'economia". "E' impossibile chiamare la vendita di una società pubblica a un'altra società pubblica una privatizzazione" scriveva Vedomosti.

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