Assad: "Un miliardo di dollari e un anno di tempo per distruggere le armi chimiche"
Il capo dello Stato siriano ha anche spiegato che il suo paese "non è in guerra civile", piuttosto in un "nuovo tipo di guerra" condotta da "decine di migliaia di jihadisti" di oltre 80 nazionalità straniere, di cui "l'80-90%" sarebbero combattenti "di al Qaeda"
Il presidente siriano Bashar al Assad ha assicurato ieri in un'intervista a FoxNews che il suo paese distruggerà il suo arsenale chimico, un'operazione che avrà un costo di un miliardo di dollari e richiederà almeno un anno. Dopo due anni e mezzo di conflitto e più di 110.000 morti, il capo dello Stato siriano ha anche spiegato che il suo paese "non è in guerra civile", piuttosto in un "nuovo tipo di guerra" condotta da "decine di migliaia di jihadisti" di oltre 80 nazionalità straniere, di cui "l'80-90%" sarebbero combattenti "di al Qaeda".
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Secondo Assad, dal marzo 2011 "decine di migliaia di siriani" e 15.000 soldati governativi sono stati uccisi, la maggior parte di loro di in "attentati terroristici, omicidi e attacchi suicidi".
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In questa seconda intervista televisiva nel mese di settembre a una televisione statunitense, Assad ha inoltre ribadito che le armi chimiche utilizzate per il massacro del 21 agosto vicino Damasco erano in possesso dei ribelli e non delle forze armate governative. Quanto all'impegno di distruggere l'arsenale, il presidente siriano ha aggiunto: "Credo che tecnicamente sia molto complicato. Richiede un sacco di soldi, intorno a un miliardo" di dollari, e un periodo di tempo di "un anno, forse un po' di più".