Tripoli, terroristi Isis si fanno esplodere nell'hotel di lusso: è strage
Un gruppo di terroristi ha fatto esplodere un'autobomba nel parcheggio dell'hotel e poi si è asserragliato nella struttura. Morte tre guardie libiche e cinque ospiti della struttura. Dopo la strage, i miliziani si sono fatti esplodere
ROMA - Un nuovo assalto. Nuovi morti. E nuovi ostaggi. Otto persone sono morte martedì mattina in un blitz armato all'hotel Corinthia di Tripoli, l'albergo di proprietà maltese che ospita di solito i corpi diplomatici dei vari Paesi in visita nella capitale libica. Nell'attentato hanno perso la vita tre guardie libiche, morte nell'esplosione di un'autobomba nel parcheggio della struttura, e cinque ospiti dell'albergo.
I miliziani, appartenenti alla cellula locale dello Stato islamico, si sono aperti la strada con un'autobomba fatta esplodere all'esterno dell'hotel. Quindi, almeno in quattro, sono entrati nel Corinthia e si sono asserragliati al ventiseiesimo piano prendendo ostaggi, che poi sono stati liberati. Non avendo vie di fuga, i terroristi hanno compiuto il loro martirio, facendosi esplodere nell'albergo.
VIDEO | L'attacco ripreso in un video amatoriale
Poco dopo l'inizio dell'assalto, a blitz ancora in corso, un gruppo affiliato all'Isis, l'autoproclamato califfato islamico, ha spiegato via Twitter che l'obiettivo erano i "diplomatici esteri". Sempre su Twitter è arrivata la rivendicazione da parte di una cellula locale dell'Isis, il califfato di Derna.
Nell'albergo, al momento dell'attentato, c'erano numerosi italiani che - secondo le prime notizie - sarebbe riusciti a fuggire e mettersi in salvo. La struttura ospitava anche il premier del governo parallelo libico autoproclamatosi a Tripoli, Omar Al Hassi. Il "primo ministro" sarebbe riuscito a scappare uscendo dal retro dell'hotel.
