rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Mondo Belgio

Perché l'attacco a Bruxelles è una "vendetta" jihadista per la cattura di Salah

La rivendicazione sembra voler sancire la rottura di una non belligeranza sul suolo belga, spiega una fonte qualificata all'agenzia di stampa Askanews

E' più di una semplice ipotesi: sono molti gli elementi che fanno pensare agli attentati di Bruxelles come una vera e propria "vendetta jihadista" contro il Belgio dopo l'arresto di Salah Abdeslam. Lo sostiene Nino Esposito su Askanews, citando l'analisi di una fonte qualificata.

Gli attentati realizzati pochi giorni dopo l'arresto di Salah Abdeslam dicono che le azioni erano programmate da tempo nella capitale belga. Erano già pronti. Chi li ha compiuti poteva contare su una rete e una logistica consolidata in grado di realizzarle e supportarle. La stessa rete che sembra aver protetto, stando ai collegamenti che stanno emergendo, con la lunga latitanza di Abdeslam".

"Hanno deciso di passare all'azione sacrificando una cellula ormai 'bruciata' e identificata" dalle forze di sicurezza, prosegue la fonte, perchè il loro obiettivo è portare la guerra non solo in Belgio ma in Europa. La rivendicazione quasi immediata degli attentati di ieri da parte dell'Isis sembra voler sancire la rottura di una 'non belligeranza' sul suolo belga per anni, di fatto, base logistica e un punto di partenza per jihadisti coinvolti in attentati in Francia e in altri Paesi e di foreign fighters verso Siria e Iraq.

Bombe a Bruxelles nel 2016

Il salto di qualità è già in atto. Dopo Parigi, Bruxelles, l'obiettivo è chiaro: trasformare in insurgenti e combattenti migliaia di giovani che sono nati e vivono nelle periferiee delle nostre città. La guerra del terrore è in corso. Ed è una guerra che si combatte anche su un terreno mediatico dove i jihadisti e gli uomini del Califfo hanno dimostrato sin qui di saperci fare per diffondere la paura - come un virus - tra l'opinione pubblica dei paesi europei.

Per questo il fallito attentato del novembre scorso allo Stade de France, a Parigi, con gli effetti devastanti che avrebbe potuto provocare, è considerato dagli analisti un episodio particolaremente inquietante tra gli scenari immaginabili più bui.

Bruxelles, le prime pagine dei giornali di tutto il mondo

Cosa può accadere dopo Bruxelles? "Non si può escludere che cercheranno di replicare quanto volevano fare allo stade de France: un attentato eclatante e spettacolare davanti a milioni di telespettatori per creare panico nelle opinioni pubbliche europee e provocare reazioni durissime contro le comunità musulmane in tutta Europa. La preoccupazione più grande è questa", fa presente la fonte.

Un progetto terroristico di questo tipo in Italia risale agli anni delle bombe di mafia contro lo Stato: il tentativo fallito di far esplodere un ordigno allo stadio Olimpico durante una partita di calcio. Non è un caso che dopo Bruxelles e di fronte alla portata della minaccia terroristica si rifletta sulla possibilità di giocare i prossimi europei di calcio che si svolgeranno in Francia, tra giugno e luglio, addirittura a porte chiuse (almeno alcuni match ritenuti a rischio). Come il prossimo incontro Belgio-Portogallo, che si svolgerà senza pubblico per motivi di sicurezza e ordine pubblico. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Perché l'attacco a Bruxelles è una "vendetta" jihadista per la cattura di Salah

Today è in caricamento