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Martedì, 16 Aprile 2024
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La Francia chiude per paura: stato di emergenza fino al 2017, eventi estivi annullati

La polizia avrà accesso a cellulari e computer, perquisizioni e arresti preventivi senza chiedere l'assenso dei giudici: Hollande blinda il Paese e annuncia il richiamo di tremila riservisti

"La Francia è in guerra". Una guerra mai vista prima poichè non contro uno Stato ma contro il terrore che ha preso la forma di attacchi impensabili fino alla loro realizzazione: una spirale dell'orrore iniziata con l'attentato a Charlie Ebdo, sfociata con la carneficina del Bataclan e nel folle attacco di Nizza poi. Lo "Stato di Emergenza" proclamato da Hollande già all'indomani degli attentati di Parigi dello scorso novembre è stato prolungato dal Parlamento transalpino fino al 2017. 

"Ci saranno altri attachi, ci saranno altri innocenti uccisi, dobbiamo imparare a vivere con questa minaccia, e combatterla”. Lo ha detto con rammarico il premier Manuel Valls contestualmente all’istituzione di fatto di una Guardia nazionale e mentre la prefettura di Parigi decideva l'annullamento di alcuni eventi estivi considerati a rischio. Tra le manifestazioni estive annullate, il Festival del cinema all’aperto, la pedonalizzazione degli Champs-Elysées il 7 agosto e un torneo di basket previsto a Reuilly il 23 e 24 luglio.

La strategia della paura. Troppi i morti, troppo imprevedibili i lupi solitari radicalizzati dalla propaganda dell'Isis. "Soldati che hanno risposto all'appello del Califfato" nella definizione classica che i proclami jihadisti utilizzano per definire gli attentati compiuti dai militanti esaltati dalla promessa del martirio per l'avvento dello Stato Islamico.

Nizza, le immagini della strage del 14 luglio

Con soli 26 voti contrari, il Parlamento francesce, l’Assemblea nazionale, ha votato per l’estensione dello stato di emergenza e ora è in discussione un progetto di legge che prevede la possibilità di sequestrare e ispezionare telefoni cellulare e computer, la perquisizione di case e l’arresto di persone senza il previo assenso dei giudici. 

Tremila riservisti saranno mobilitati entro fine luglio, portatando il loro numero degli operativi della Guardia nazionale a 15mila unità "a disposizione di gendarmeria e polizia affinchè i prefetti possano attingere per garantire la sicurezza dei diversi eventi estivi in ogni dipartimento". L'obiettivo quello di portare le riserve delle forze armate a 40mila unità entro il 2019.
 

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