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Venerdì, 29 Marzo 2024
Terrorismo

Tutti intercettati: così cambia la privacy al tempo dell'Isis

L'annuncio del ministro della Giustizia, Andrea Orlando: "Intercetteremo chat, anche quelle della Playstation, e i siti per il download". Ma Soro (Garante Privacy) frena: "Niente misure estreme"

ROMA - "Il quadro preoccupante dello scenario internazionale consiglia un monitoraggio costante, incontri come questi saranno destinati a ripetersi". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine del vertice a cui hanno partecipato il procuratore generale della Corte di Cassazione Pasquale Ciccolo, il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi, il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, il membro nazionale designato di Eurojust Filippo Spiezia, ha annunciato una "stretta" sul web. Gli attacchi di Parigi, programmati addirittura usando le chat delle console di videogame, sono ormai un incubo. Neutralizzare il rischio di attentati, oggi, va di pari passo con l'aumento dei controlli del web.

NUOVE TECNOLOGIE - Sono le nuove tecnologie, sfuggenti per le norme internazionali, a preoccupare chi si occupa di sicurezza. Troppi strumenti da monitorare. "Per questo dobbiamo potenziare i nostri sistemi di intercettazione e questo oggi abbiamo deciso. Sulle playstation? Si, ma anche su tutte quelle chat legate ad altri programmi come, ad esempio, quelli per scaricare musica", ha continuato il ministro.
 
PRIVACY - "Rispetto a minacce enormi non sono giustificabili misure estreme. Sono possibili solo quelle che rientrano nel perimetro della nostra Costituzione". Lo dice il Garante della Privacy Antonello Soro in un'intervista a La Repubblica, commentando le misure contro il terrorismo annunciate ieri dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.

TUTELARE LA LIBERTA' - La Privacy, ricorda Soro, "è un diritto di libertà tutelato dalla Costituzione e come tutti i diritti non è mai assoluto, va bilanciato anche con gli interessi collettivi, come accade già nel nostro ordinamento. Il perimetro in cui si muovono i Servizi è già molto largo. Oltre questo dovrebbe esserci l'acquisizione delle comunicazioni di tutti gli italiani. Una cosa che va contro ogni buon senso. Ma soprattutto mi chiedo chi potrà esaminare un materiale così vasto? Basta vedere quello che è successo negli Usa con il Datagate".

RACCOLTA SELETTIVA - "Da Charlie Ebdo al Bataclan, passando per la maratona di Boston, è evidente che a maggiori poteri di intercettazione deve corrispondere un'elevata capacità di analisi dei dati, con investigatori esperti sul campo. Serve - prosegue il Garante della Privacy - una raccolta selettiva e non generalizzata delle informazioni, perché se si intercetta tutto si crea un patrimonio informativo più difficile da proteggere".

COSA PROTEGGERE - Più poteri, conclude Soro, "li darei per difenderci dalla vera minaccia, quella cibernetica, un attacco alle grandi strutture del Paese per cui serve un supplemento di protezione, perché quello è il vero rischio per i paesi occidentali. Non voglio fare l'allarmista, ma il pericolo che vedo è lì".

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