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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tensione tra Israele e Palestina, raffica di attentati: "Cittadini, armatevi"

In Israele quattro attentati in appena 48 ore. Il primo ministro ha rivolto un appello alla popolazione, invitando a restare in allerta ma anche a mantenere la calma, mentre il sindaco di Gerusalemme ha detto ai suoi cittadini di armarsi

Israele è in stato di massima allerta, nel tentativo di fermare l'escalation di attentati dei palestinesi che hanno conquistato l'interno del Paese e mettono a rischio gli sforzi apparenti di entrambe le parti per riportare una parvenza di calma.

In meno di 48 ore sono stati quattro gli attentati che hanno sconvolto Israele. Un giovane palestinese di 19 anni ha accoltellato un israeliano ebreo ortodosso vicino alla sede dela polizia di Gerusalemme. Ieri invece c'erano stati ben tre attentati, in diverse zone del Paese. Una giovane di 18 anni armata di coltello ha aggredito due ebrei per strada a Gerusalemme. Un soldato israeliano invece è stato ferito in un altro accoltellamento a Kyriat Gat, nel Negev, mentre un arabo ha ferito almeno due israeliani prima di essere colpito e arrestato dalla polizia in un centro commerciale di Petah Tikva, a nord est di Tel Aviv. 

La preoccupazione si tocca con mano, all'indomani di quella che il quotidiano Yedioth Ahronoth ha definito una "giornata di terrore". Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rivolto un appello agli israeliani a restare "in stato di massima allerta" di fronte al rischio attentati, pur invitandoli a mantenere "sangue freddo".

Il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha detto ai suoi cittadini di armarsi, facendo un appello ai tutti coloro "dotati di porto d'armi, addestrati e a conoscenza delle regole di apertura del fuoco".

In Cisgiordania, intanto, i palestinesi continuano a denunciare le aggressioni israeliane e gli insediamenti. Da parte loro, i deputati arabi del parlamento israeliano - solidali con i palestinesi - hanno deciso di sfidare il divieto deciso dal primo ministro nei confronti dei parlamentari di recarsi sulla spianata delle Moschee. Decisione "insensata e illegale", ha giudicato il deputato arabo Ahmad Tibi. "Domani(venerdì), saremo tutti alla moschea al Aqsa, perchè è la nostra moschea", ha annunciato.

Netanyahu ha preso questa decisione eccezionale di fronte al diffondersi delle violenze che scuotono Gerusalemme e la Cisgiordania da una settimana, portando a paragoni con l'intifada del 1987 e del 2000.

Tensioni e attentati a Gerusalemme | Infophoto

"Le drammatiche notizie di queste ore, i ripetuti attacchi terroristici subiti dalla popolazione israeliana in molte città, impongono una ferma presa di posizione da parte della comunità internazionale. Servono parole chiare e nette di condanna contro azioni improntate all'odio e al disprezzo della vita umana. Il silenzio e l'indifferenza, oggi come sempre, costituirebbero una grave colpa". Ha dichiarato in una nota il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna. "Assistiamo infatti a una deriva preoccupante, cavalcata dai criminali di Hamas e dai loro adepti e da una leadership, quella di Abu Mazen, che appare ugualmente colpevole e incapace di contrastare la crescente barbarie", afferma ancora Gattegna. "Per questo è importante parlare, denunciare, informare correttamente su quello che sta accadendo. E allo stesso tempo intervenire con i mezzi e gli strumenti più adeguati".

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