Attentato contro ambasciata iraniana a Beirut: oltre 20 morti
Una moto e un'auto imbottite di esplosivo sono saltate in aria avendo "probabilmente" come obiettivo principale la sede diplomatica iraniana
E' di almeno 23 morti e 146 feriti il bilancio delle vittime della duplice esplosione di questa mattina nei pressi dell'ambasciata iraniana a Beirut, in Libano. Lo rendono noto i media locali. Tra le vittime ci sarebbe anche l'addetto culturale dell'ambasciata iraniana.
Una moto e un'auto imbottite di esplosivo sono saltate in aria avendo "probabilmente" come obiettivo principale la sede diplomatica iraniana. "Le informazioni preliminari mostrano che una motocicletta è esplosa poco istanti prima di un'automobile che si trovava a una trentina di metri di distanza", ha detto una fonte della sicurezza locale.
L'attentato è stato rivendicato da un gruppo qaedista che opera in Libano: è stato "il martirio di due eroi sunniti libanesi", ha dichiarato un portavoce delle Brigate Abdullah Azzam, Sirajeddin Zreikat.
LE ACCUSE DI TEHERAN E DAMASCO
Teheran stamattina aveva attribuito ad Israele la responsabilità del duplice attentato di questa mattina contro l'ambasciata iraniana a Beirut. "L'atto terroristico" perpetrato davanti all'ambasciata iraniana è "un crimine disumano e odioso dei sionisti e dei loro mercenari", ha dichiarato in un comunicato il portavoce del ministero degli Esteri, Marzieh Afkham.
Dal canto suo anche la Siria ha condannato l'attentato, accusando, senza citarli, i paesi del Golfo ostili a Damasco di essere i mandanti: "E' odore di petrodollari quello che si diffonde da tutti gli attacchi terroristici contro la Siria, il Libano, l'Iraq", ha indicato la televisione di stato siriana, con esplicito riferimento alll'Arabia Saudita e al Qatar, che sostengono la rivolta siriana.
