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Giovedì, 18 Aprile 2024
TERRORISMO / Mali

"Allah è grande": assalto jihadista all'hotel Radisson in Mali

Un commando di terroristi armati ha preso in ostaggio 170 persone in un albergo della capitale Bamako, poi liberate nel blitz delle forze speciali. I jihadisti del gruppo "Morabitun" hanno rivendicato l'attacco

Sono entrati con un'auto diplomatica lanciando granate, hanno attraversato i corridoi urlando "Allah è grande", e hanno preso in ostaggio 170 persone, 140 ospiti e trenta persone dello staff. Poi hanno cominciato a rilasciare chi sapeva recitare i versetti del Corano. Il terrore fa tappa a Bamako, capitale del Mali, dove un gruppo terroristico di matrice jihadista ha assaltato l'hotel Radisson Blu, un albergo di lusso nel centro della città.

27 MORTI, OSTAGGI LIBERATI - Come confermato dall'Unità di crisi della Farnesina non risultano italiani coinvolti nell’assalto. Sarebbero ventisette le vittime, ma il bilancio è ancora provvisorio. Gli altri ostaggi sono stati liberati. "Ho visto dei cadaveri. E' orribile", ha detto uno degli ostaggi liberati dopo l'assalto. Poco prima di mezzogiorno, i militari maliani hanno lanciato un primo blitz per liberare l'hotel: alcuni ostaggi sarebbero riusciti a uscire dall'hotel assediato, alcuni sono stati liberati dai militari, altri fuggiti da soli. Poi è stato lanciato un secondo assalto delle forze di sicurezza - comprese le teste di cuoio francesi inviate da Parigi - che sono riuscite a entrare nell'hotel liberando gli altri ostaggi.

ASSALTO IN HOTEL, IL VIDEO GIRATO DA UN TURISTA

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LA RIVENDICAZIONE - Il gruppo jihadista Morabitun, affiliato ad Al Qaeda - che si sarebbe recentemente unito all’Isis - ha rivendicato la responsabilità dell’assalto con un tweet. Il gruppo aveva posto, a quanto riferisce Al Jazeera, una condizione per il rilascio degli ostaggi: che venga "fermata l’aggressione contro la popolazione del nord del Mali".

MALI, ATTACCO ALL'HOTEL RADISSON

LA FRANCIA E IL MALI - L'albergo è frequentato da diplomatici, uomini d'affari occidentali e militari della missione Onu in Mali (Minusma), e potrebbe essere stato preso di mira perché tra i clienti ci sono molti francesi. Le truppe francesi sono presenti nel Paese dal gennaio del 2013, quando è stata lanciata l'Operazione Serval, poi ribattezzata nell'agosto del 2014 Operazione Barkhane ed estesa al Sahel nel tentativo di sostenere le forze governative contro gli islamisti. E lo stesso presidente francese Hollande ha fatto riferimento al Mali nel suo discorso di ieri: "L'Isis ci vede come nemici per il nostro intervento in Mali".

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