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Martedì, 23 Aprile 2024
Stati Uniti

"Era pronto a fare strage in Parlamento": arrestato jihadista solitario

Lee Cornell, ventenne dell'Ohio, è stato arrestato mercoledì. Un agente dell'Fbi "infiltrato" ha scoperto che aveva già comprato le armi per un attentato al Campidoglio, sede del Parlamento, in nome della jihad

ROMA - Un lupo solitario pronto a tutto. Un cane sciolto disponibile a ignorare le direttive dei "piani alti" pur di colpire, e alla svelta. Tanto da avere già pronto l'arsenale - seicento munizioni e due armi semi automatiche - e il piano per l'attacco. Un ventenne dell'Ohio, Stati Uniti, è stato arrestato mercoledì per aver progettato un attentato al Campidoglio, sede dei due rami del Parlamento Usa. 

Christopher Lee Cornell, ventenne di Green Township, conosciuto anche come Raheel Mahrus Ubaydah, aveva intenzione di fare una strage inneggiando alla jihad.  Avrebbe voluto far esplodere alcune bombe artigianali all’interno del palazzo che ospita il Congresso, a Washington, e poi nel panico generale aprire il fuoco sulle persone. 

Le accuse contro di lui, che i genitori definiscono "vulnerabile" e "bravo ragazzo" ora sono pesanti: tentato omicidio di un funzionario del governo e possesso illegale di armi da fuoco con l’intento di compiere un crimine. Il piano del ventenne, da poco convertito all'Islam e simpatizzante dichiarato dell'Isis, è stato bloccato nella fase iniziale grazie all'intervento dell’Fbi, allertata per tempo da una serie di tweet in cui Cornell esprimeva il suo sostegno alla jihad ed esaltava gli attacchi violenti compiuti in giro per il mondo.

Il piano di Cornell è stato sventato dopo che un informatore dell’Fbi lo ha contattato su Twitter, fingendosi un jihadista in cerca di complici. Il 29 agosto dello scorso anno, ricostruisce Fox News, il giovane aveva scritto all’informatore per comunicargli che aveva contattato persone all’estero che non gli avevano dato l’ok per condurre un attacco. Questo, però, non lo avrebbe fermato perché Cornell si era detto pronto a continuare da solo: "Credo che dovremmo inneggiare alla jihad da soli e pianificare un attentato" gli aveva scritto.

Cornell quindi aveva incontrato l'agente "infiltrato" il 17 e il 18 ottobre e gli aveva spiegato di aver bisogno di armi. Il 10 e 11 novembre, poi, un altro incontro, durante il quale il potenziale attentatore aveva illustrato il suo piano per l'assalto al Congresso, dove - diceva - si trovano "i nemici". All’inizio di questa settimana infine, l’informatore e Cornwell hanno definito gli ultimi dettagli, prima di partire per Washington. Mercoledì il giovane ha acquistato un fucile semi automatico e munizioni per la "missione". A quel punto per lui sono scattate le manette. 

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