Attentato vicino all'università di Karachi: quattro morti, tra cui tre cinesi
L'esplosione c'è stata vicino un istituto Confucio di lingua cinese, simbolo dell'influenza di Pechino in occidente
Quattro persone, tra cui tre cittadini cinesi, sono rimaste uccise e altre tre sono rimaste ferite nell'esplosione di un furgone avvenuta oggi 26 aprile vicino all’Istituto di lingua cinese Confucio dell’Università di Karachi, nel sud del Pakistan. Nell’attentato sono morti il direttore del Centro Confucio, due donne cinesi, e il loro autista pachistano.
L’Esercito di Liberazione del Belucistan (Bla), un gruppo separatista di etnia baluci, ha rivendicato la responsabilità dell’"attacco suicida" avvenuto vicino a un campus universitario, aggiungendo in un'e-mail inviata a un giornalista della Reuters che è stata compiuto da una donna kamikaze identificata come Shari Baloch. Si tratta del primo caso di un'attentatrice suicida da quando è scoppiata un'insurrezione nella provincia del Balucistan occidentale nel 2005. La polizia, tuttavia, non ha ancora confermato la natura dell'attacco.
Perché colpire un istituto di lingua?
Gli istituti di lingua cinese "Confucio", nati nel 2004, rappresentano un ponte di connessione tra mondo accademico cinese e quello occidentale e sono sotto il controllo del ministero dell'Istruzione cinese. Il governo di Pechino, che ha finanziato sin dagli albori le attività degli istituto Confucio, vede nel programma linguistico un mezzo per diffondere la cultura cinese in tutto il mondo, avvalendosi del "soft power".
La loro presenza ramificata in 134 paesi del mondo (attualmente ne esistono circa 500) ha però suscitato diversi dubbi sulla loro attività nelle università che le ospitano. Già dal 2013, diversi istituti sono stati chiusi nelle università occidentali in cui avevano iniziato la loro operazioni: Canada, Stati Uniti, Australia, Francia, Svezia e Germania hanno deciso di sospendere le attività del centro, che è solitamente diretto da un professore di origine cinese. Molte università hanno intravisto negli istituto Confucio un mezzo per promuovere la visione del mondo cinese in occidente e sfruttare la loro influenza per indirizzare la ricerche accademiche in Paesi non sfavorevoli al governo cinese.
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Qual è il ruolo dell’Esercito di Liberazione del Belucistan
Il gruppo di ribelli etnici è un’organizzazione militare con sede in Afghanistan ed è divenuta nota nell’estate del 2000, per aver compiuto diversi attentati contro le autorità pakistane. I ribelli si scontrano con il governo centrale per ottenere il controllo di miniere, infrastrutture e sedi cruciali per la sicurezza del Paese. A causa della sua attività violenta, l’Esercito di Liberazione del Belucistan è stato classificato come organizzazione terroristica dal Pakistan, Regno Unito e Stati Uniti.
Il gruppo è contrario a qualsiasi progetto di sviluppo portato avanti da Pechino e Islamabad, come il noto corridoio economico Cina-Pakistan (Cpec). I guerriglieri separatisti hanno ucciso in diverse occasioni i lavoratori cinesi impiegati nel vicino Pakistan, nonostante le promesse di Islamabad di proteggere i progetti e i cittadini di origine cinese.
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L’attacco odierno, che ha preso di mira cittadini della Cina, alleata di lunga data del Pakistan, sembra rappresentare la più importante sfida per il neoeletto primo ministro Shehbaz Sharif, fratello dell’ex premier Nawaz Sharif. Il primo ministro pakistano Sharif ha inviato le sue condoglianze all'ambasciata cinese, esprimendo dolore per le vittime e condannando l'attacco terroristico.