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Venerdì, 29 Marzo 2024
BIRMANIA / Myanmar

Aung San Suu Kyi ricorda le vittime della repressione del 1988

"La situazione di oggi è il risultato del movimento popolare del 1988. Anche se non abbiamo raggiunto l'obiettivo, siamo all'inizio di un nuovo cammino"

La leader dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, ha auspicato oggi che la Birmania prosegua sulla via delle riforme davanti a migliaia di persone riunite per l'anniversaro del sollevamento popolare represso del 1988. Secondo testimoni, almeno 5mila persone si sono radunate in un centro congressi di Rangoon, e altre migliaia attendevano all'esterno per seguire su degli schermi giganti l'omaggio reso alle vittime cadute sotto i colpi dell'ex giunta l'8 agosto 1988. All'evento assistevano anche rappresentanti dell'opposizione e del partito al potere, diplomatici e monaci buddisti.

"Il tempo non ci aspetta. Dobbiamo andare avanti", ha dichiarato la presidente della Lega nazionale della democrazia, (Ldn) che ha di recente annunciato di puntare alla presidenza alle elezioni del 2015. "Vorrei chiedere a tutti di continuare a lavorare con coraggio e unità per l'avvenire del nostro Paese", ha proseguito Suu Kyi, prima di aggiungere: "La situazione di oggi è il risultato del movimento popolare del 1988. Anche se non abbiamo raggiunto l'obiettivo, siamo all'inizio di un nuovo cammino".

IL DEBUTTO IN PARLAMENTO DI AUNG SAN SUU KYI

Il governo che ha sostituito la giunta militare che si è autodisciolta nel marzo 2011 ha avviato un vasto programma di riforme interne che ha portato all'uscita dall'isolamento del Paese dopo un mezzo secolo di dittatura. La repressione di una manifestazione di studenti l'8 agosto 1988 a Rangoon innescò un forte sollevamento popolare pro-democrazia che fece scendere nelle strade centinaia di migliaia di persone in tutto il Paese. La giunta militare al potere vacillò prima di proseguire con una sanguinosa repressione che costò la vita a circa 3mila persone.

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