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Giovedì, 25 Aprile 2024
EGITTO / Egitto

Autobomba contro il consolato italiano al Cairo: c'è una vittima

Una violenta esplosione ha investito il consolato italiano al Cairo, distruggendo parte della facciata dell'edificio. Il consolato è in El Galaa Street, nel cuore della città. La conferma: "Attentato terroristico"

IL CAIRO - Una violenta esplosione ha investito oggi il consolato italiano al Cairo, distruggendo parte della facciata dell'edificio, stando a quanto riferito da un giornalista della France presse presente sul posto.

Il consolato era chiuso al momento della deflagrazione, di cui non si conoscono ancora le cause. Una persona è rimasta uccisa nella violenta esplosione che ha investito questa mattina il consolato Lo ha reso noto il ministero della Sanità. I feriti sono almeno 9.

Il Consolato italiano si trova in El Galaa Street, nel cuore della città. Secondo l'emittente Al Jazeera si tratterebbe senza ombra di dubbio di un attentato: l'esplosione sarebbe infatti stata causata da un'autobomba.

E' arrivata poi anche la conferma delle autorità. L'esplosione che questa mattina ha investito il consolato italiano al Cairo è stata causata da una "bomba piazzata in una vettura parcheggiata vicino al consolato". E' quanto ha detto un responsabile della sicurezza egiziana all'agenzia di stampa Mena.

"L'Italia non si fa intimidire". É quanto ha scritto sul proprio account di Twitter il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. "Non risultano vittime italiane", ha scritto il ministro, esprimendo quindi vicinanza alle persone colpite e al personale. Secondo quanto riferito dalla Farnesina, l'unità di crisi si è subito attivata e il personale dell'ambasciata al Cairo, che è in contatto con le autorità locali, si è subito recato sul luogo dell'esplosione per verificamente direttamente la situazione. 

Stando alle prime ricostruzioni, l'esplosione, avvenuta alle 6.30, è stata causata da un ordigno piazzato su un'autovettura parcheggiata vicino al consolato, che rimane chiuso nei giorni di venerdì e sabato. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione.

Dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi, nel luglio del 2013, i gruppi jihadisti hanno intensificato gli attacchi contro le forze di sicurezza egiziane, uccidendo centinaia di poliziotti e soldati. Di recente la polizia aveva però denunciato il rischio di attacchi contro le ambasciate, stando a quanto riferito da fonti diplomatiche alla France presse
 

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