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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lotta al terrore / Afghanistan

Ayman al-Zawahiri ucciso dagli Usa: chi era la mente dell'11 settembre e cosa succederà adesso

Attacco di precisione con droni a Kabul. Il medico di origini egiziane aveva preso in mano le redini di al Qaeda dopo la morte di Osama Bin Laden, di cui ai tempi delle Torri Gemelle era il luogotenente più riconoscibile: tutto quello che sappiamo e gli scenari

Ayman al-Zawahiri è morto, è stato ucciso dagli Usa a Kabul in un attacco di precisione. A confermare la notizia, che negli anni i media avevano già dato più volte, questa volta è stato il presidente Joe Biden in persona, parlando alla nazione dalla Casa Bianca, quando in Italia era ormai notte. Il medico di origini egiziane, che aveva preso in mano le redini di al Qaeda dopo la morte di Osama Bin Laden, di cui ai tempi dell’attacco dell’11 settembre era il luogotenente più riconoscibile, era uno dei 22 terroristi più ricercati dagli Stati Uniti nel mondo. Sulla sua testa c'era una taglia da 25 milioni di dollari. Aveva 71 anni. Ha avuto ruoli centrali negli attacchi alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998 e negli attacchi del 2001 a Washington DC e New York City, dove sono state uccise quasi 3.000 persone.

La morte del capo di al Qaeda Ayman al-Zawahiri

L'assassinio del leader di al-Qaida Ayman al-Zawahiri è avvenuto alle 6 del mattino ora di Kabul di sabato 30 luglio. È stato ucciso con due missili Hellfire sul balcone della casa dove lui e la sua famiglia vivevano probabilmente solo da quest'anno. Nessun altro è rimasto ucciso; al-Zawahri si nascondeva da anni, probabilmente fino al 2021 sempre in impenetrabili zone di montagna al confine tra Pakistan e Afghanistan. Quest'anno le agenzie di intelligence hanno identificato con certezza il fatto che la moglie e i figli di al-Zawahiri fossero in una casa sicura nel centro di Kabul e al-Zawahiri in seguito si è unito a loro. Non è mai uscito di casa, per meesi. I funzionari talebani sapevano che al-Zawahiri era a Kabul (dall'anno scorso era segnalata la presenza di al Qaeda nella capitale dopo la presa del potere da parte dei talebani). Aymen Al Zawahiri sarebbe stato trasportato a Kabul nel mese di maggio. L'intelligence statunitense ha osservato per mesi le abitudini della famiglia. Hanno studiato la struttura della casa e hanno progettato un attacco con missili Hellfire che non danneggiasse l'integrità strutturale del palazzo.

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Analisti indipendenti hanno esaminato le informazioni per confermare l'identificazione di chi viveva nella casa. Erano proprio al-Zawahiri con la sua famiglia. Ad aprile i vertici Usa e Biden sono stati informati. Il 1° luglio Biden "ha posto domande dettagliate su ciò che sapevamo e su come lo sapevamo", secondo alti funzionari Usa. Il presidente voleva capire le potenziali conseguenze dell'attacco sugli alleati in Afghanistan e anche sul ritorno sicuro di Mark Frerichs, un americano scomparso nel gennaio 2020 e che si ritiene sia trattenuto in Afghanistan. Dopo l'attacco sono arrivate conferme da più flussi di intelligence: solo al-Zawahri è stato ucciso e nessun altro membro della famiglia è stato ferito. I talebani si sarebbero poi attivati per nascondere la presenza di al-Zawahiri nella casa, che ora è vuota, e per trasferire altrove i familiari. Secondo il New York Times la residenza, in un ricco quartiere del centro di Kabul, era la residenza di un alto collaboratore del ministro dell'Interno talebano, Sirajuddin Haqqani.

Come è stato possibile che nessun altro sia rimasto ferito? Ayman Al-Zawahiri è stato ucciso da un missile RX9, un missile hellfire armato con lunghe lame volte a uccidere bersagli con energia cinetica per ridurre al minimo i principali danni collaterali. L'attacco con il quale è stato ucciso il leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri sarebbe stato condotto dalla Cia e non dall'esercito Usa.

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Foto da Twitter/Amichai Stein

Chi era Ayman al-Zawahiri

La sua ultima apparizione 'pubblica' era stata in un video diffuso da Al Qaeda nel 20esimo anniversario degli attentati. Una "carriera" nelle organizzazioni terroristiche islamiche durata oltre 40 anni quella di Ayman al-Zawahiri, finita con l'attacco di un drone della Cia a Kabul. Al-Zawahiri, 71 anni, era il braccio destro di Osama bin Laden ed il numero due di al-Qaeda quando furono condotti gli attacchi dell'11 settembre 2001 nei quali, si dice, ebbe un ruolo centrale.
Egiziano, proveniva da una rispettabile famiglia di medici e studiosi della classe media. Suo nonno, Rabia al-Zawahiri, era il grande imam di al-Azhar, il centro della cultura islamica sunnita in Medio Oriente, mentre uno dei suoi zii era il primo segretario generale della Lega Araba. Zawahiri è stato coinvolto nell'Islam politico mentre era ancora a scuola e venne arrestato all'età di 15 anni per essere un membro della fuorilegge Fratellanza Musulmana, la più antica e più grande organizzazione islamista d'Egitto.

Laureato in medicina con un master in chirurgia, aveva iniziato la carriera da medico, ma quando nel 1973 è stata fondata la Jihad islamica egiziana, si era unito. Aveva aderito ai movimenti fondamentalisti egiziani ed era stato arrestato per il coinvolgimento nell'attentato al presidente egiziano Anwar Sadat nel 1981.  Le persone che hanno studiato con al-Zawahiri alla Facoltà di Medicina dell'Università del Cairo negli anni '70 descrivono un giovane vivace che andava al cinema, ascoltava musica e scherzava con gli amici. "Quando è uscito di prigione era una persona completamente diversa", ha detto un medico che ha studiato con lui. Dopo tre anni di carcere aveva lasciato l'Egitto e si era trasferito al confine con Afghanistan dove, da medico, si era unito alla causa dei mujahadin curando i feriti della guerra contro l'Unione Sovietica.

In quelle circostanze conobbe Osama bin-Laden (di cui divenne medico personale e fidatissimo) e si unì ad al Qaeda collaborando agli attentati all'ambasciata Usa in Kenya ed in Tanzania e all'attacco del cacciatorpediniere Usa Cole in Yemen. Fino alla pianificazione degli attacchi dell'11 settembre 2001.  Bin Laden ha fornito ad al-Qaeda carisma e denaro, ma è stato al-Zawahiri a portare tattiche e capacità organizzative. "Bin Laden lo ha sempre ammirato", ha detto all'agenzia di stampa Associated Press Bruce Hoffman, professore ed esperto di studi sulla sicurezza alla Georgetown University.

Era già scampato vent'anni fa ad un primo attacco degli Usa al suo rifugio a Tora Bora nel corso del quale morirono sua moglie e alcuni suoi figli. Dopo l'attacco dei Navy Seals americani che portò 11 anni fa all'uccisione di bin Laden, al-Zawahiri assunse la guida dell'organizzazione terroristica. Oltre agli attacchi dell'11 settembre, al-Zawahiri si è attribuito la 'paternità' dell'attacco a Charlie Hebdo del 2015 a Parigi, che avrebbe ordinato personalmente. Negli ultimi anni si è parlato più volte della morte di Zawahiri, che da tempo si diceva fosse in cattive condizioni di salute. Il 13 gennaio 2006 era stato l'obiettivo di un attacco missilistico americano vicino al confine del Pakistan con l'Afghanistan. Morirono quattro membri di Al-Qaeda, ma al-Zawahiri si salvò miracolosamente. Due settimane dopo apparve in un video in cui avvertiva che "né Bush né tutte le potenze della terra" avrebbero anticipato la sua morte - rispetto al destino - di un solo secondo.

Al-Zawahiri si è fatto sentire, di tanto in tanto con messaggi audio e a volte video - l'ultimo l'11 settembre di due anni fa - per incitare i suoi seguaci alla guerra contro l'Occidente. Nel 2014, dopo la morte di bin Laden, era stato il responsabile della rottura di al-Qaeda con l'ISIS.

Le parole di Biden

"Gli Stati Uniti continuano a dimostrare la loro risolutezza e la capacità di difendere il popolo americano contro coloro che cercano di colpirci". Lo ha detto il presidente Joe Biden nel messaggio con cui ha annunciato l'uccisione del leader di al Qaeda Ayman al-Zawahiri. "Abbiamo chiarito ancora una volta - ha aggiunto - che non importa quanto tempo possa essere necessario, non importa dove ti possa nascondere, se sei una minaccia agli Stati Uniti ti troveremo e ti colpiremo". "Non consentiremo mai più che l'Afghanistan sia un porto sicuro per i terroristi" e "non potrà essere una rampa di lancio per gli attacchi contro gli Stati Uniti. Faremo in modo che ciò non accada" ha aggiunto il presidente Joe Biden. "Quando ho terminato la missione in Afghanistan circa un anno fa - ha sottolineato - ho deciso che dopo 20 anni di guerra gli Stati Uniti non avevano più la necessità di mantenere lì migliaia di soldati per proteggere l'America dai terroristi e ho fatto una promessa al popolo americano: che avremmo continuato a condurre efficaci operazioni di antiterrorismo in Afghanistan e altrove. Ed è proprio quello che abbiamo fatto".

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Cosa succede adesso

Negli ultimi anni Zawahiri era diventato una figura remota e marginale, che lanciava messaggi solo occasionalmente. Gli Stati Uniti annunceranno comprensibilmente la sua morte come una grande vittoria, in particolare dopo il caotico ritiro dall'Afghanistan lo scorso anno, ma Zawahiri ha avuto relativamente poca influenza negli ultimi decenni, poiché nuovi gruppi e movimenti come lo Stato islamico sono diventati sempre più influenti. Un nuovo leader di al-Qaeda emergerà senza dubbio, ma probabilmente avrà ancora meno influenza del suo predecessore.

La morte di Zawahiri porta in ogni casp a termine una delle cacce all'uomo più lunghe della Cia. Nel corso degli anni, Zawahiri è diventato sinonimo di al-Qaeda come solo Bin Laden era stato. Secondo i funzionari dell'amministrazione, Zawahiri era ancora il vero responsabile di al-Qaeda, impartendo ordini fino alla sua morte. L'assassinio del "numero due" segna la fine di un'era per il gruppo terroristico, che si è dimostrato resistente nonostante più di due decenni di guerra. L'intelligence statunitense stima che rimangano solo poche centinaia di membri principali di al-Qaeda, la maggior parte dei quali vive nella regione di confine tra Afghanistan e Pakistan, con i ranghi della leadership però ormai decimati. La sua portata mondiale, tuttavia, persiste con migliaia di membri in organizzazioni affiliate, come al-Shabab in Somalia, al-Qaeda nella penisola arabica in Yemen, al-Qaeda nel Maghreb islamico in Algeria e altri ancora.

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