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Venerdì, 29 Marzo 2024
la storia / Ucraina

"Babushka Z", chi è la donna ucraina diventata il volto della propaganda russa

La donna, come ha raccontato alla BBC, non sostiene però la guerra russa in Ucraina

Un'anziana donna ucraina che brandisce una bandiera con il simbolo della falce e del martello è diventata involontariamente il volto della nuova propaganda del Cremlino. La sua figura, diventata virale sui social media russi, è nota con il nome di Babushka Z, dove "Babushka" sta per "nonna" in russo, mentre la "Z" si riferisce al simbolo spesso dipinto sui veicoli blindati dell'esercito russo.

Il suo vero nome è Anna Ivanovna, vive a Velyka Danylivka, un villaggio vicino alla città di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale, con suo marito e i suoi animali. Rintracciata dalla BBC, la donna di 69 anni sembra sorpresa di sapere di essere diventata un'icona della propaganda russa. 

Il volto della propaganda russa

Ma facciamo un passo indietro. La 69enne, da sempre contadina, è diventata imprevedibilmente la protagonista di un video che la ritrae mentre cammina verso due soldati ucraini con in mano una bandiera sovietica. Nel filmato si vede che i due militari si presentano alla donne e le offrono un sacchetto contenente del cibo.

Successivamente, i due militari strappano la bandiera dalle mani della 69enne e la gettano a terra, calpestandola. Il gesto ha suscitato l'indignazione della donna che, sentendosi insultata, restituisce ai militari il cibo e grida contro di loro: "I miei genitori sono morti per quella bandiera durante la seconda guerra mondiale".

babushka BBC frame video-2Frame del video diventato virale (Fonte: BBC)

Per il Cremlino, questo episodio è diventato una profittevole pubblicità gratuita. La propaganda russa ha usato il caso a suo favore, presentando questa donna come un raro esempio di un cittadino ucraino che si è pentito del crollo dell'Unione Sovietica e che considera i russi dei liberatori dai "nazisti ucraini".

Famosa in tutta la Russia

Quello che ha fatto la propaganda russa è invertire la rotta della comprensione dell'episodio, proiettandolo attraverso il suo punto di vista. 

La macchina della propaganda del Cremlino si è subito messa al lavoro. In pochi giorni, la sua immagine ha dato slancio alla glorificazione del passato. L'immagine della donna - una contadina che incarna i simboli dell'era sovietica, come il velo ortodosso sul capo, gli stivali di feltro e la gonna spessa e lunga - è apparsa ovunque, da Mosca e dalla Siberia all'isola di Sakhalin, nell'estremo oriente russo. 

La sua figura è rappresentata in murales, cartelloni, cartoline, sculture e adesivi per paraurti per le automobili. A lei sono state dedicate anche canzoni e poesie. I funzionari russi le hanno persino dedicato una statua a Mariupol, la città ucraina che è stata rasa al suolo dai bombardamenti russi.

babushka BBC-2Babushka Z per la proganda russa (Fonte BBC)

Il malinteso

Ma all'origine della propaganda c'è un malinteso. La donna, come ha raccontato all'emittente britannica, non sostiene la guerra russa in Ucraina. "Come posso sostenere la morte del mio popolo? I miei nipoti e pronipoti sono stati costretti ad andare in Polonia. Viviamo nella paura e nel terrore", ha domandato stupita la donna.
In quell'occasione, che ha il via alla propaganda russa, Anna ha confuso i due soldati ucraini che le offrivano il cibo con i soldati russi. "Ero solo felice che i russi sarebbero venuti e non avrebbero combattuto contro di noi. Ero felice che ci saremmo uniti di nuovo", ha detto alla BBC la 69enne. 

Il gesto di Anna non era quindi politico. La bandiera rossa, ha raccontato, non è la bandiera dell'Unione Sovietica, non della Russia, ma "la bandiera dell'amore e della felicità in ogni famiglia, in ogni città, in ogni repubblica. Non di spargimento di sangue. E chi dice il contrario, sbaglia", ha precisato.

Adesso la donna teme per la sua incolumità. In Ucraina, è stata attaccata online perché è vista come sostenitrice della Russia. Per il Cremlino, che ha raso a suolo il suo villaggio, è solo il volto di un utile sostegno alla guerra in Ucraina. E' solo una pubblicità gratuita. 

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