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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il virus H5N1 / Cambogia

Una bambina di 11 anni è morta per l'influenza aviaria

La piccola si è ammalata il 16 febbraio con febbre, tosse e mal di gola, e in seguito è deceduta in ospedale. Il dramma in Cambogia

Una bambina di 11 anni è morta di influenza aviaria in Cambogia, prima vittima del virus da anni nel Paese. Lo rendono noto le autorità sanitarie. La piccola si è ammalata il 16 febbraio con febbre, tosse e mal di gola, e in seguito è morta in ospedale, ha detto il dipartimento di controllo delle malattie trasmissibili della Cambogia. I risultati dei test hanno confermato che la piccola era "positiva all'H5N1", il virus dell'influenza aviaria. La malattia si diffonde tipicamente dagli uccelli agli esseri umani attraverso il contatto diretto. Globalmente, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che già nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme, dal 2003 ci sono stati più di 450 casi mortali. L'Oms ha chiesto "maggiore vigilanza", pur ricordando che il rischio della trasmissione del virus dagli uccelli ai mammiferi è basso.

Cosa dice l'Oms sul virus dell'aviaria

"Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di casi di influenza aviaria tra i mammiferi come visoni, lontre, volpi e leoni marini che sono stati infettati con il virus H5N1.Per 25 anni si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame, ma il recente salto di specie ai mammiferi deve essere monitorato attentamente". Il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato del recente aumento di casi di influenza aviaria nei mammiferi durante una conferenza stampa.

"Per il momento, l'Oms valuta il rischio per l'uomo come basso - ha detto il direttore generale dell'Oms -. Da quando l'H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 abbiamo visto solo trasmissioni rare e non veicolate da e tra esseri umani. Ma non possiamo presumere che rimarrà così e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento". L'Oms ha riferito di essere al lavoro con le autorità nazionali per monitorare da vicino la situazione e per studiare i casi di H5N1 infezione negli esseri umani quando si verificano. L'Oms ha poi raccomandato ai Paesi di rafforzare la sorveglianza negli ambienti in cui esseri umani e animali d'allevamento o selvatici interagiscono. Ma che cosa è l'influenza aviaria e come si trasmette?

Che cos'è l'influenza aviaria

L'influenza aviaria è una malattia virale che colpisce prevalentemente gli uccelli selvatici causata dal virus H5N1. Solitamente, gli uccelli infettati non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per altri uccelli domestici come polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile. L'influenza nel pollame si presenta regolarmente, anche in Italia, sia nella forma causata da virus a bassa patogenicità che da virus ad alta patogenicità (HPAI). Quando l'aviaria si diffonde, soprattutto quando sostenuta da ceppi altamente patogeni, ha conseguenze devastanti: non solo per l'elevato tasso di mortalità che può essere raggiunto, ma anche per il forte impatto economico che ne consegue, dovuto alla necessità di abbattere numerosi animali e alle restrizioni al commercio imposte nelle zone in cui sorgono i focolai.

L'importanza del controllo sanitario per questa malattia non è legato solo a un problema di sanità animale, ma anche di salute pubblica. Infatti, questi virus influenzali possono infettare anche altri animali, come sta accadendo con i mammiferi, e quindi passare all'uomo. In generale i virus vanno incontro a fenomeni di mutazione e c'è la possibilità che dagli animali possa riuscire a infettare gli esseri umani e dare luogo a epidemie o pandemie, come successo col Covid-19.

Come si trasmette il virus dell'aviaria

In termini di trasmissione, sono state segnalate sporadicamente infezioni dell'influenza aviaria causato dal virus H5N1 all'uomo, anche se rari. Il principale fattore di rischio per l'uomo è l'esposizione in ambienti contaminati con alta carica virale e a stretto contatto con gli animali infetti, vivi o morti. Queste situazioni di rischio possono verificarsi in mercati di uccelli vivi, nelle diverse fasi della lavorazione del pollame, come la macellazione, la spiumatura, la manipolazione delle carcasse.

Alcuni casi umani di influenza A(H5N1) sono stati collegati al consumo di piatti a base di sangue di pollame crudo e contaminato. Per quanto riguarda la trasmissibilità da uomo a uomo, i dati al momento disponibili non dimostrano un'alta infettività di questi virus, sebbene si siano verificati alcuni casi determinanti da contatto stretto e prolungato. 

Quali sono i sintomi dell'influenza aviaria

I virus responsabili di focolai di aviaria nel pollame in Italia si sono dimostrati sempre poco pericolosi per l'uomo, fin ora. Le rarissime infezioni segnalate sono state asintomatiche o hanno provocato delle congiuntiviti guarite spontaneamente. È importante ricordare inoltre che nei Paesi in cui si sono verificati casi umani gravi, la trasmissione della malattia è avvenuta per uno stretto contatto con volatili domestici attraverso secrezioni e feci disseccate degli animali.

Le conseguenze di infezioni da influenza aviaria causate dal virus H5N1 possono causare malattie nell'uomo che vanno da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori - come febbre e tosse -, a una rapida progressione fino a polmonite grave, sindrome da distress respiratorio acuto, shock e persino la morte. Il virus H5N1 può causare tra i sintomi più frequenti nausea, vomito e diarrea. Per le infezioni da virus dell'influenza aviaria H5N1 nell'uomo, i dati attuali indicano un periodo di incubazione che va in media da 2 a 5 giorni, e fino a 17 giorni.

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