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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il regime / Iran

La strage delle bambine: avvelenate per chiudere le scuole

In Iran registrati centinaia di decessi per avvelenamento negli ultimi mesi: le vittime hanno tutte circa 10 anni. Il viceministro della Salute ammette: "Qualcuno voleva che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, fossero chiuse"

Centinaia di bambine avvelenate con uno scopo preciso: chiudere le scuole femminili. Questo è quanto accaduto a Qom, una delle principali città religiose dell'Iran, e Borujerd. Sul caso ci sarebbero le prime ammissioni del viceministro della Salute anche se i contorni della vicenda sono poco chiari. Sembra però emergere ancora una volta tutta la brutalità delle autorità iraniane, intente a reprimere nel sangue il dissenso e a porre un bavaglio alle donne. 

Dalla fine di novembre, i media locali hanno iniziato a riportare i decessi per avvelenamento di centinaia di bambine di circa 10 anni nelle scuole della città Qom. Secondo l'agenzia Irna, il 14 febbraio scorso i genitori delle alunne si sono riuniti davanti al governatorato della città per "chiedere spiegazioni". Da qui le prime ammissioni. Il viceministro della Salute Youness Panahi ha detto che "è emerso che alcuni individui volevano che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, fossero chiuse". L'avvelenamento - ha poi spiegato - è stato causato da "composti chimici disponibili non per uso militare, e non è né contagioso né trasmissibile". I ministeri dell'intelligence e dell'istruzione si sono limitati a dire che stanno collaborando per trovare la fonte dell'avvelenamento. 
 
Storia simile a Borujerd dove nelle ultime 48 ore, secondo Bbc Persian, oltre 90 studentesse delle scuole superiori si sono recate in ospedale con sintomi di avvelenamento.Masih AlinejadQuesti episodi arrivano mentre l'Iran è scosso dalle proteste dopo la morte di Mahsa Amini, in custodia della polizia morale, per violazione dell'obbligo dell'hijab. "L'avvelenamento delle studentesse è la vendetta del regime terrorista della Repubblica islamica contro le coraggiose donne che hanno sfidato l'obbligo dell'hijab e scosso il muro di Berlino di Khamenei", ha commentato su Twitter la nota attivista iraniana emigrata all'estero Masih Alinejad.

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