Afghanistan alla fame: "Otto fratellini morti di stenti in una casa di Kabul"
A raccontarlo è Mohammad Bamiani, un mullah locale. Gli otto, quattro maschi e quattro femmine, sarebbero morti tre settimane fa. Il Paese sta affrontando la peggiore crisi alimentare di sempre. Il piano dei talebani: "Grano in cambio di lavoro"
Otto bimbi di età compresa tra un anno e mezzo e otto anno sono stati trovati morti alla periferia di Kabul. A raccontarlo è Mohammad Bamiani, un mullah locale. Gli otto, quattro maschi e quattro femmine, sarebbero morti tre settimane fa, ma la drammatica scoperta è di pochi giorni fa. "Non avevano nessuno, i loro genitori erano entrambi deceduti e non avevano parenti stretti". Bamiani stesso ha detto di aver rinvenuto i cadaveri dei bambini, raggomitolati dalla fame, entrando nella loro casa in un quartiere del 13° distretto di Kabul. Il padre sarebbe stato ucciso da un cancro, la madre da una malattia cardiaca.
La notizia è stata pubblicata su alcuni quotidiani locali. I talebani non hanno commentato.
World Food Program e Unicef hanno lanciato un allarme rosso: senza un intervento immediato internazionale un milione di bambini afghani rischia di morire di malnutrizione. Secondo l’ultimo rapporto commissionato dalle Nazioni Unite, più di metà della popolazione afghana è fortemente denutrita e a partire da novembre - se non arriveranno immediatamente cospicui aiuti umanitari - 23 milioni di persone affronteranno la peggiore crisi alimentare del pianeta nell’ultimo decennio.
L'Afghanistan sta affrontando la peggiore crisi alimentare di sempre
L'Afghanistan sta affrontando la peggiore crisi alimentare di sempre. Nel Paese più di 5 milioni di bambini sono a un passo dalla carestia e milioni di giovani vite sono a rischio. Secondo i dati delle Nazioni Unite i bambini afghani soffrono la fame ogni giorno di più e le persone che raggiungeranno livelli di fame di crisi o di emergenza aumenteranno del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’impatto combinato di siccità, conflitti e collasso economico ha portato molte famiglie a una situazione critica che le costringe a ricorrere a misture drastiche pur di sopravvivere, vendendo quel poco che è rimasto loro per comprare cibo, mandando i figli a lavorare o dovendosi accontentare di solo pane. Dopo l’aumento dei prezzi, il costo di prodotti alimentari come olio, grano e riso sono aumentati del 55% lo scorso anno, rimanendo fuori dalla portata di molte famiglie che vivono con quasi niente dopo essere state sfollate dalle loro abitazioni o aver perso il lavoro.
La disoccupazione dilagante e la crisi di liquidità causeranno livelli d’insicurezza alimentare drammatici anche nei centri urbani. L’Onu dovrà mobilitare risorse senza precedenti, ma il suo piano d’intervento è coperto solo per un terzo. Per portare a termine l’obiettivo, il Wfp potrebbe richiedere alla comunità internazionale fino a 190 milioni di euro al mese. A causa del peggioramento della siccità, la Fao è alla ricerca di altri 10 milioni di euro in finanziamenti urgenti e di 170 milioni per la stagione agricola 2022. La preoccupazione è tale che l’Unione Europea ha deciso che riaprirà entro un mese una rappresentanza diplomatica in Afghanistan, senza però riconoscere il governo dei talebani: servirà a far pressione per il rispetto dei diritti umani e a prevenire la catastrofe umanitaria.
La consegna degli aiuti internazionali su cui molti afghani hanno fatto affidamento negli ultimi due decenni è stata in gran parte interrotta da quando i talebani hanno preso il potere in agosto.
Il piano dei talebani: "Grano in cambio di lavoro"
Il 24 ottobre, il governo guidato dai talebani ha lanciato un programma per combattere la fame offrendo grano a migliaia di persone in cambio di lavoro. Il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid ha affermato che lo schema sarà implementato nelle principali città e città dell'Afghanistan e prevede l'impiego di 40.000 uomini nella sola Kabul.
Definendo il piano "un passo importante per combattere la disoccupazione", Mujahid ha affermato che i beneficiari del grano dovrebbero "lavorare sodo" scavando canali d'acqua e terrazze di raccolta per la neve sulle colline per combattere la siccità.
Il portavoce dei talebani ha affermato che il programma "cibo in cambio di lavoro" si rivolgerà a coloro che sono attualmente disoccupati e sono a maggior rischio di morire di fame durante il prossimo inverno.