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Martedì, 23 Aprile 2024
CRISI INTERNAZIONALE

Il sangue degli innocenti: a Gaza è (ancora) strage di bambini

Tre piccoli uccisi dai razzi di Tel Aviv. Muore anche un bambino israeliano, colpito da un mortaio. Dura la reazione del premier Benyamin Netanyahu: "Hamas pagherà un duro prezzo per questo grave atto di terrorismo"

GAZA - Scorre ancora sangue innocente in Medioriente, dove tra Israele e Hamas proseguono gli scontri a colpi di razzi. Il conflitto sta vivendo una nuova escalation.

Stamattina cinque persone di una stessa famiglia palestinese, padre madre e tre figli, sono morte in seguito a un nuovo raid israeliano sulla Striscia. A riferirlo è stata l'agenzia Maan, citando i servizi d'emergenza locali. Secondo le fonti, la famiglia Dahrouj sarebbe stata investita dal bombardamento della sua casa ad al Zawayda, nel centro della Striscia. Un altro raid è stato segnalato in mattinata sulla località di al Qarara, dove secondo la Maan è stata pure centrata una palazzina. Un portavoce militare israeliano, citato dal sito Ynet, ha da parte sua parlato di una trentina di obiettivi, indicati come rifugi delle fazioni armate di Gaza, colpiti fin dalla notte dall'aviazione con la stella di Davide: inclusa una moschea che - secondo lo stesso portavoce - risulterebbe essere stata utilizzata a scopi bellici.

MIGLIAIA DI MORTI - Stando ai dati aggiornati diffusi a Gaza, il totale dei morti palestinesi dall'inizio dell'azione militare israeliana ha ormai raggiunto quota 2.100 e quello dei feriti oltre 10.500. Solo ieri, un bambino di appena cinque anni era stato ucciso nel Neghev occidentale da un colpo di mortaio palestinese sparato da Gaza. Secondo quanto riferiscono funzionari della sicurezza citati da Ynet, il colpo è stato lanciato da una scuola gestita dall’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, nel quartiere Shejajiah nella città di Gaza. E' la quarta vittima civile in Israele dall’inizio del conflitto con Hamas. Dura la reazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu: "Hamas pagherà un duro prezzo per questo grave atto di terrorismo. L’esercito israeliano e i nostri servizi di sicurezza rafforzeranno ulteriormente le attività contro le organizzazioni terroristiche di Gaza".

Gaza, la guerra negli occhi dei bambini

ESECUZIONI PUBBLICHE - Uomini di Hamas a Gaza hanno giustiziato diciotto palestinesi accusati di collaborare con Israele, il giorno dopo che le forze israeliane hanno ucciso tre comandanti del gruppo islamico. Militanti con maschere e vestiti di nero hanno sparato a sette dei condannati, i cui volti erano coperti e le mani legate, davanti ai fedeli usciti dalla moschea Omari su Palestine square, nella prima esecuzione pubblica nell’enclave dagli anni '90. 

Altri undici sono stati uccisi in una stazione della polizia abbandonata vicino a Gaza city, secondo quanto riferito da un funzionario della sicurezza di Hamas. “La resistenza ha iniziato un’operazione con obiettivo i collaboratori che hanno aiutato l’occupazione (israeliana), ucciso la nostra gente e distrutto le nostre case”, si legge su un sito web gestito dalla sicurezza di Hamas. Il centro palestinese per i diritti umani ha denunciato gli omicidi. “Chiediamo all’Autorità nazionale palestinese e alla resistenza di intervenire per fermare queste esecuzioni stragiudiziali”, ha detto in una nota il presidente dell’organizzazione, Raji al-Surani.

RAZZI VERSO ISRAELE - Non si è fermato il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele. Tre ordigni - scrive il sito Ynet - sono esplosi in particolare in aree disabitate della regione del Neghev, mentre un quarto è stato intercettato in volo dalle batteria anti-missile Iron Dome sull’abitato di Sdot Neghev. Le sirene d’allarme sono inoltre risuonate di nuovo nell’area di Asqhelon, lungo la costa mediterranea alcune decine di km a sud di Tel Aviv, dove la gente è tornata nei rifugi.  

LA MOSSA DI HAMAS: ADESIONE ALLA CORTE DELL'AJA - E intanto Hamas ha firmato la proposta del presidente Abu Mazen che apre la strada ad una richiesta di adesione palestinese alla Corte penale internazionale (Cpi): in questo modo le autorità palestinesi potranno perseguire legalmente lo Stato di Israele, è stato spiegato. Hamas «ha firmato il documento per il quale il presidente aveva chiesto la firma di tutti i movimenti palestinesi prima di firmare lo Statuto di Roma, che renderà possibile l’adesione della Palestina alla Corte penale internazionale», ha scritto Mousa Abu Marzuk, numero due dell’ufficio politico di Hamas, sulla sua pagina Facebook. Lo Statuto di Roma è il trattato istitutivo della Corte penale internazionale, che ha sede all’Aja. 

Morte e distruzione nella Striscia di Gaza

APPELLO PER LA PACE - Un appello, lanciato a Israele ma anche ad Hamas, arriva dal presidente palestinese Abu Mazen:«Tutte le parti devono assumersi le proprie responsabilità per fermare il bagno di sangue e arrivare a un cessate il fuoco duraturo» è il monito di Abu Mazen, che dice di aver «esaminato con Sisi le modalità per invitare il prima possibile israeliani e palestinesi a riprendere i negoziati per impedire il massacro» e rivelando che «sono in corso contatti tra il segretario della Lega araba, la Giordania e il Qatar per definire una proposta anche agli americani». Hamas, ha proseguito il leader dell’Anp, «accetta l’iniziativa egiziana». Il segretario dell’ufficio di presidenza dell’Anp, al-Tayyib Abd al-Rahim, ha invece condannato le esecuzioni sommarie di una ventina di presunti collaborazionisti palestinesi da parte di Hamas, definendole «illegali» e al «di fuori del sistema giuridico palestinese».  

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