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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'ultimo tweet della bambina sotto le bombe di Aleppo: "Non possiamo più vivere, addio"

Da mesi la piccola Bana Alabed racconta al mondo l'inferno di Aleppo grazie a Twitter e all'account gestito dalla mamma, ex insegnante di inglese. L'ultimo messaggio ha commosso il mondo: "Quando moriremo continuate a parlare delle 200mila persone che sono ancora qui. Addio"

A soli sette anni Bana Alabed è diventata il simbolo della guerra in Siria. Con il suo account Twitter, gestito dalla mamma, questa coraggiosa bambina sta mostrando al mondo ogni giorno, da due mesi, cosa succede in quell'inferno che è ormai Aleppo, dove nella sola parte orientale della città siriana l'Unicef stima vivano 100mila bambini sotto assedio, prigionieri tra due fuochi nella battaglia tra i ribelli e le forze governative appoggiate dall'aviazione russa.

"Per milioni di esseri umani in Siria, la vita è diventata un incubo senza fine - in particolare per le centinaia di migliaia di bambini che vivono sotto assedio. I bambini vengono uccisi e feriti, hanno troppa paura di andare a scuola o anche giocare, sopravvivono con poco cibo e quasi nessuna medicina", ha detto Anthony Lake, direttore generale dell'agenzia Onu per la protezione dell'infanzia. "Questo non è un modo di vivere - e troppi stanno morendo".

Domenica, la piccola Bana e sua madre avevano lanciato appelli disperati ai loro 137mila followers su Twitter.

"Stanotte non abbiamo più una casa. E' stata bombardata e sono in mezzo alle macerie. Ho visto morti e anch'io sono quasi morta", aveva scritto Bana. Poi un altro, straziante tweet, firmato dalla mamma: "Ultimo messaggio. Siamo sotto bombardamenti pesantissimi, non possiamo più sopravvivere. Quando moriremo, continuate a parlare delle 200mila persone che sono ancora qui. Addio".

Bombardamenti, case distrutte, amici bambini morti sotto le macerie. Con i suoi tweets Bana mostra al mondo cosa significa vivere ad Aleppo oggi, tra una foto con i suoi fratellini e una mentre legge un libro "per dimenticare la guerra", con un fiore tra i capelli e una bambola vicino. La bambina, tramite l'account, aveva espresso il desiderio di poter leggere Harry Potter e l'autrice J.K. Rowling le aveva fatto avere una copia elettronica dei suoi libri. "Cara amica mia J.K. Rowling. Ho iniziato a leggere i tuoi libri. Il mio cuore è per te", era stato il suo tweet di ringraziamento. Poche ore dopo, un altro messaggio: la foto del cadavere insanguinato della sua migliore amica, uccisa dai bombardamenti. 

La sua storia aveva attirato l'attenzione dei media internazionali, anche se in molti hanno insinuato il dubbio che il suo account Twitter sia un fake. Di lei si sa ben poco, tranne il fatto che vive nella parte orientale di Aleppo insieme alla madre (un'ex insegnante di inglese) e i suoi due fratellini. 

Dopo l'ultimo messaggio su Twitter, la CNN ha provato a contattare la madre di Bana. In uno scambio di messaggi privati tramite il social network, la donna ha confermato che il bombardamento di Sabato è stato "il giorno più duro". 

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