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Giovedì, 28 Marzo 2024
TERRORISMO / Ravenna

Bangladesh, ucciso il cooperante italiano Cesare Tavella

Agguato in strada a Dacca: l'uomo raggiunto da tre colpi d'arma da fuoco mentre faceva jogging nel quartiere "diplomatico". Era lì per insegnare agronomia. Secondo Site si tratta di un "attacco premeditato dell'Isis". Ma il governo bengalese nega

DACCA (BANGLADESH) - Cesare Tavella, cooperante italiano di 50 anni, è stato ucciso da tre colpi d'arma da fuoco mentre faceva jogging. Secondo quanto riferisce su Twitter la direttrice del Site Intelligence Group, Rita Katz, l'Isis avrebbe rivendicato l'agguato con queste parole:

In un'operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh, una pattuglia ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca, dove gli è stato sparato a morte con armi silenziate, sia lode a Dio. Ai membri della coalizione crociata diciamo: non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. E' solo la prima goccia di pioggia

IL GOVERNO NEGA - "Non abbiamo trovato prove di un collegamento dell'Isis con l'assassinio del cooperante italiano Cesare Tavella". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan Kamal. Anche perché "lo Stato islamico non esiste nel Paese" e quando "qualcuno ha cercato di avviare un reclutamento per questo gruppo militante è stato arrestato".

L'OMICIDIO - Nel pomeriggio di ieri era stata la polizia locale a spiegare la dinamica dell'omicidio: "Un 50enne è stato raggiunto per tre volte da spari nella zona di Gulshan, nella capitale, oggi pomeriggio. E' morto dopo essere stato trasportato in ospedale". Gli aggressori sarebbero poi fuggiti a bordo di una motocicletta: "Le prime indagini mostrano che si tratta di un attacco premeditato. 

INSEGNAVA AGRONOMIA - La polizia ha spiegato che Tavella lavorava per la Icco Cooperation, una ong olandese che si occupa di cooperazione allo sviluppo e ha uffici in Bangladesh: era lì per insegnare agronomia. Era già stato in Albania, Armenia, Bangladesh, Cambogia, Camerun, Francia, Indonesia, Italia, Kenya, Mongolia, Corea del Nord, Romania, Federazione Russa, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Yemen. Viveva a Casola Valsenio, nel ravennate, con la moglie e la figlia. In Bangladesh era il project manager di un programma quadriennale di aiuti alimentari denominato Proofs (Profitable Opportunities for Food Security), nel settore dell'agricoltura locale e dell'alimentazione. 

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