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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Una follia concedere le basi italiane per i raid in Libia, così ci facciamo dei nemici"

Con 225 sì e 82 no la Camera ha dato il via libera alla mozione di maggioranza sulla politica estera del governo. Ma sull'uso della base di Sigonella per i bombardamenti il M5S insorge. Di Battista: "Un errore ricompattare le fazioni libiche contro il nemico occidentale"

Con 225 sì e 82 no la Camera ha dato il via libera alla mozione di maggioranza sulla politica estera del governo. Il testo, presentato dal capogruppo Pd Ettore Rosato, impegna il governo "a continuare a sostenere quanto il governo di accordo nazionale farà per contrastare Daesh, nel solco di quanto previsto dalla risoluzione 2259" dell'Onu.

Ma tra maggioranza e opposizione è già polemica per l’apertura da parte del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ad una eventuale richiesta americana di utilizzo della base di Sigonella per le operazioni militari in Libia.

Di fatto il ministro ha affermato che il governo italiano è pronto a "considerare positivamente" l'eventuale utilizzo delle basi italiane e il sorvolo per le operazioni aeree degli alleati impegnati nel conflitto in Libia. Fuori dal politichese la linea del governo è chiara: se dagli Usa arriverà la richiesta di utilizzare la base di Sigonella, com'è probabile, l’Italia non si tirerà indietro.

Una linea, quella dell’esecutivo, contestata con veemenza dal Movimento 5 Stelle. Per Alessandro Di Battista, i bombardamenti sono "una follia" perché rischiano di "ricompattare le fazioni libiche contro il nemico occidentale". "Non dobbiamo farci percepire come nemici in Libia, perciò sarebbe un errore enorme concedere le basi per i bombardamenti", ha detto in aula il deputato pentastellato.  

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Il parlamentare M5S Manlio Di Stefano ha invece accusato il governo di essere "scendiletto" della Nato chiedendo di "escludere ogni azione militare. E collaborare con i Paesi che il terrorismo lo hanno già sconfitto come la Russia e i Paesi del Nord Africa".

La Camera ha approvato anche singole parti della mozione M5s che chiedono più coordinamento dell'intelligence Ue, anche in collaborazione con Russia e Nord Africa, e un rafforzamento delle frontiere esterne dell'Ue, senza limitare la libertà di movimento.

Anche sulla Libia è passata una mozione dei 5 Stelle che impegna il governo ad agire in sede Onu per libere elezioni nel Paese "in un arco di tempo determinato" e "a supportare, come referenti per la ricostruzione del Paese e per la gestione dei flussi migratori, le attuali amministrazioni locali libiche".

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