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Martedì, 23 Aprile 2024
La panoramica

La Nato, dieci domande e risposte per conoscere meglio l'Alleanza Atlantica

Come funziona la Nato, dove sono le basi Nato in Italia e come potrebbe subentrare nella guerra in Ucraina

La guerra tra Russia e Ucraina prosegue e gli occhi di tutti sono puntati sulla Nato e sul rischio di guerra nucleare. Il presidente ucraino Zelensky si è spesso appellato all'Alleanza atlantica per un sostegno militare concreto, con l'introduzione di una no-fly zone sul Paese, ad esempio. I paesi Nato si sono limitati alla fornitura di armi e munizioni all'Ucraina e all'aumento dei livelli di allerta dei propri contingenti (a partire dalle basi in Italia) per rafforzare il confine Est europeo. Ma in concreto: come funziona la Nato e qual è il legame con l'Italia: dove sono le basi sul nostro territorio nazionale?

Cos'è la Nato?

La Nato è un’alleanza fra 30 Paesi dell’Europa e dell’America del Nord in materia di difesa e sicurezza. I Paesi membri si consultano e collaborano per condurre operazioni congiunte di gestione delle crisi, con mezzi politici e/o militari, anche cooperando con Paesi che non ne fanno parte. L'acronimo sta per North Atlantic treaty organization (Organizzazione del trattato dell’Atlantico del Nord). Le lingue ufficiali sono l'inglese e il francese e per questo potrete vedere anche l'acronimo Otan (Organisation du traité de l'Atlantique Nord).

Cosa fa la Nato?

La Nato protegge i suoi membri con mezzi politici e militari. Un ruolo centrale è svolto anche dalla consultazione e cooperazione con paesi non membri in altri settori legati alla sicurezza, come la riforma della difesa e il mantenimento della pace. Attraverso il dialogo, la Nato si è data lo scopo di prevenire i conflitti sia all’interno dei suoi Paesi membri che all'esterno. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici, la Nato ha una capacità militare per effettuare operazioni di gestione delle crisi e di mantenimento della pace, anche in cooperazione con altri paesi ed organizzazioni internazionali. L'Alleanza atlantica ha anche una dimensione di "pianificazione civile di emergenza" per aiutare alleati e partner in caso di disastri, o per promuovere il dialogo nel campo scientifico ed ambientale.

Come è nata?

La Nato nasce il 4 aprile 1949 per volere di 12 Paesi fondatori: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti. I Ministri degli Esteri di questi Paesi aderirono firmando il Trattato del Nord Atlantico (noto anche come Trattato di Washington) presso l'Auditorium dipartimentale di Washington. L'Italia è stata rappresentata a Washington dal ministro degli Affari esteri del tempo Carlo Sforza e dall'ambasciatore negli Stai Uniti Alberto Tarchiani. Il principale motivo della nascita dell'alleanza fu quello di impegnarsi a difendersi a vicenda in caso di attacco dell'Unione Sovietica, all'indomani della Seconda guerra mondiale che di fatto aveva lasciato l'Europa divisa in due blocchi.

Il momento della firma del trattato Nato di Washingotn

Qual è la sede?

Il Segretariato internazionale della Nato ha sede a Bruxelles, dove si trova il personale necessario per l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea, delle Commissioni e Sottocommissioni. Ciascun Paese membro ha una delegazione permanente presso l'Assemblea. Riguardo il comando militare, le sede è a Mons in Belgio che gestisce i due sottocomandi operativi in Europa, l’Allied joint force command di Napoli e quello di Brunssum, nei Paesi Bassi. Il terzo si trova a Norfolk, in Virginia

La sede Nato di Bruxelles

Chi guida la Nato?

Il Segretario generale della Nato è il massimo funzionario dell'Alleanza. Ha il ruolo di responsabile della guida dei processi decisionali e di consultazione, oltre ad essere il principale portavoce e il capo dello staff internazionale dell'organizzazione. L'attuale segretario generale è Jens Stoltenberg.

Come funziona?

Il principio che regola una delle finalità della Nato è la "clausola di difesa collettiva". È prevista dall'articolo 5 del Trattato di Washington secondo cui un’aggressione a uno dei membri della Nato equivale a un’aggressione a tutti gli altri. Finora l’articolo 5 è stato invocato solo una volta, nel 2001, in occasione degli attacchi terroristici dell’11 settembre negli Stati Uniti. In caso di azione la Nato ha sotto il proprio comando poche forze permanenti. Quando viene approvata un’operazione dal Consiglio Nord Atlantico, i paesi membri contribuiscono con le proprie forze su base volontaria. Una volta completata la missione, queste forze ritornano sotto la responsabilità dei rispettivi paesi.

Ogni paese membro ha una delegazione permanente presso la sede politica della Nato a Bruxelles guidata da un ambasciatore.  Il Consiglio Nord Atlantico costituisce l’organo politico decisionale più importante dell’organizzazione. Si riunisce a diversi livelli ed è presieduto dal Segretario generale. Una decisione della Nato, a tutti i livelli, è adottata se votata all'unanimità e rappresenta così l’espressione della volontà collettiva di tutti i suoi paesi membri. Coordinare e condurre queste operazioni spetta alla struttura militare di comando, grazie alle basi presenti in diversi paesi membri. Le attività della Nato vengono finanziate attraverso bilanci comuni, ai quali i governi dei paesi membri contribuiscono secondo una ripartizione dei costi concordata.

Quali sono i paesi della Nato?

Attualmente 30 paesi fanno parte dell'Alleanza atlantica. L'Italia è entrata a far parte della Nato il 4 aprile 1949. Di seguito l'elenco completo con in parentesi la data di adesione:

  • Albania (2009);
  • Belgio (1949);
  • Bulgaria (2004);
  • Canada (1949);
  • Croazia (2009);
  • Danimarca (1949);
  • Estonia (2004);
  • Francia (1949);
  • Germania (1955);
  • Grecia (1952);
  • Islanda (1949);
  • Italia (1949);
  • Lettonia (2004);
  • Lituania (2004);
  • Lussemburgo (1949);
  • Macedonia del Nord (2020);
  • Montenegro (2017);
  • Norvegia (1949);
  • Paesi Bassi (1949);
  • Polonia (1999);
  • Portogallo (1949);
  • Regno Unito (1949);
  • Repubblica Ceca (1999);
  • Romania (2004);
  • Slovacchia (2004);
  • Slovenia (2004);
  • Spagna (1982);
  • Stati Uniti (1949);
  • Turchia (1952);
  • Ungheria (1999).

Mappa dei paesi Nato

In alcuni paesi l'adesione non è stata lineare come in altri e gli effetti sono visibili ancora oggi. Ad esempio, per volere del suo presidente dell'epoca Charles De Gaulle nel 1966 la Francia abbandonò la struttura militare della Nato. In pratica, partecipava alle istanze politiche senza avere però rappresentanza in alcuni comitati come quello per la Pianificazione della difesa o il Gruppo per la pianificazione nucleare. Successivamente furono firmati due accordi tecnici con la Nato che stabilivano le procedure in caso di aggressione sovietica. Dalla caduta del muro di Berlino nel 1989, la Francia ha regolarmente contribuito con le sue truppe alle operazioni militari della Nato diventando uno dei maggiori contributori di truppe e fondi economici. Dall'inizio degli anni '90 in poi, la Francia ha preso definitivamente le distanze dalla decisione del 1966 e dal 2009 partecipa peinamente alle strutture della Nato, tranne al Gruppo di pianificazione nucleare. 

La Spagna, invece, aderì soltanto nel 1982 nonostante l'opposizione pubblica. La fine della dittatura franchista nel 1975, il colpo di stato militare nel 1981 e l'ascesa del Partito Socialista animarono i sentimenti contrari alla Nato. La Spagna ha partecipato alle istanze politiche dell'Organizzazione, astenendosi dalla struttura militare integrata, posizione che poi fu riaffermata in un referendum nel 1986. Il parlamento spagnolo ha approvato la partecipazione del paese alla struttura di comando militare integrata nel 1996.

Come si entra a far parte della Nato?

Può diventare membro della Nato “Qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica”. La Nato ha anche un "Piano d’azione per l’adesione" per assistere gli aspiranti paesi membri a prepararsi all’adesione e a soddisfare i requisiti chiave fornendo loro consulenza. Svezia e Finlandia prevedono di fare domanda di adesione presto. Attualmente sta prendendo parte al Piano la Bosnia ed Erzegovina il cui processo è iniziato nel 2010.

L'Ucraina può entrare nella Nato?

L'Ucraina non fa parte della Nato ma potrebbe aderire in futuro. Tuttavia, si tratta di un processo complesso che richiede tempo e riforme. Ad esempio, la Macedonia del Nord (ultimo Paese in ordine di tempo ad aderire alla Nato nel 2020) ci ha messo diciannove anni per compiere il processo ed entrare ufficialmente nell'Alleanza. Attualmente, l'Ucraina è un Paese partner della Nato che collabora attivamente alle operazioni e alle missioni. Nel 2020, il presidente ucraino Zelensky ha approvato la nuova strategia di sicurezza nazionale dell'Ucraina che prevede l'adesione alla Nato, ma il processo non è mai iniziato.

Quali sono le basi Nato in Italia?

In Italia ci sono circa 120 basi Nato, più o meno grandi, che a volte coincidono con altre basi americane presenti in Italia. Tra queste rientrano depositi, impianti di comunicazione e poligoni. Le più importanti si trovano a:

  • Aviano, in provincia di Pordenone in Friuli Venezia-Giulia: è la sede di un'importante base aerea della Nato e statunitense. Secondo alcuni rapporti qui dovrebbero esserci alcune decine di testate nucleari statunitensi;
  • Camp Ederle, Vicenza in Veneto: una delle basi militari più importanti dell'esercito statunitense in Italia;
  • Gaeta, in provincia di Latina nel Lazio: ospita una base navale della marina statunitense e della Nato;
  • Ghedi, in provincia di Brescia in Lombardia: un aeroporto militare a totale gestione italiana che però ospita testate nucleari statunitensi;
  • Napoli, dove ha sede uno dei due Comandi operativi della Nato in Europa, l'Allied Joint Force Command. A Napoli c'è anche il Quartier generale del Comando delle forze navali degli Stati Uniti in Europa e Africa;
  • Poggio Renatico, provincia di Ferrara in Emilia Romagna: qui ha sede uno dei comandi aerei della Nato, il Deployable Air Command and Control Centre;
  • Sigonella, vicino Catania in Sicilia: è una delle basi aeree della Nato più importanti per la sua posizione e gli equipaggiamenti custoditi. Da Sigonella partono le missioni di ricognizione aerea dei cinque droni Global Hawk, usati anche per la guerra in Ucraina. A Sigonella ha sede l'Alliance ground surveillance (la Sorveglianza al suolo dell'alleanza) della Nato che permette di monitorare in tempo reale con determinati strumenti (tra cui i droni Global Hawk) la situazione per terra, mare e cielo. Sempre in Sicilia, all'aeroporto di Trapani-Birgi si trova una base operativa avanzata Nato;
  • Solbiate Olona, in provincia di Varese in Lombardia: qui ha sede il Nato Rapid deployable corps (il Corpo di armata di reazione rapida) ossia un contingente multinazionale pronto ad entrare rapidamente in azione dove ce ne fosse bisogno. L’ Italia fornisce il 75% del personale, mentre il rimanente 25% è costituito da militari provenienti da altre nazioni.

Le basi Nato in Italia: dove sono e quali armi ci sono

Cosa fa la Nato nella guerra in Ucraina?

La Nato non si è schierata fisicamente sul campo contro la Russia nella guerra in Ucraina pur condannandone apertamente l'invasione. I Paesi membri stanno partecipando al conflitto inviando armi e munizioni per sostenere gli ucraini fornendo tutte le informazioni di intelligence disponibili, oltre alle sanzioni all'economia russa. La Nato sta potenziando il suo fianco nell'Est Europa aumentando le truppe e le installazioni militari già presenti. Al momento, in Est Europa sono state dispiegate circa 40mila truppe sotto il comando diretto della Nato insieme ad altre 100mila truppe statunitensi, 130 aerei e 140 navi da guerra.

Mappa delle truppe Nato schierate in Europa

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