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Venerdì, 19 Aprile 2024
Tensioni Kiev-Mosca / Stati Uniti d'America

Biden fa infuriare l'Ucraina: "Dà il via libera a Putin per invaderci"

Polemiche dopo le parole del presidente Usa su una possibile "incursione minore" della Russia. Sullo sfondo le divisioni all'interno della Nato

L'ufficio stampa della Casa Bianca aveva provato a metterci una pezza subito dopo la conferenza stampa, ma ormai la frittata era fatta, con i Repubblicani ad accusare il presidente Joe Biden di aver indirettamente autorizzato la Russia ad attaccare l'Ucraina. Accuse che anche dalle parti di Kiev qualcuno ha tirato fuori, non per vie ufficiali, ma attraverso i canali delle fonti diplomatiche (e anonime): le autorità ucraine sono "sbalordite", il leader Usa ha fatto quello che nessun suo predecessore ha mai fatto, ossia ha dato il "via libera a Putin" per entrare nel Paese "a suo piacimento", avrebbe detto un alto funzionario ucraino alla Cnn. Ma come stanno realmente le cose? Quella di Biden è stata una gaffe involontaria o un messaggio ben preciso?

Cosa ha detto Biden

Andiamo per ordine. La nuova polemica internazionale sulla Russia e sui suoi propositi, presunti o meno, di invasione dell'Ucraina nasce in seguito a una conferenza stampa del capo della Casa Bianca a Washington. Biden, dopo aver premesso che Mosca "pagherà un prezzo alto, immediatamente, a breve, a medio e a lungo termine" in caso di invasione, ha dato l'impressione di suggerire che una "piccola incursione" in Ucraina potrebbe produrre una ritorsione più leggera.

"La Russia sarà ritenuta responsabile se invade (l'Ucraina, ndr), e dipende da cosa fa", ha detto Biden, quando gli è stato chiesto in che modo riterrebbe la Russia responsabile di un'invasione. “Una cosa è se si tratta di una piccola incursione, e poi finiamo per litigare su cosa fare e cosa non fare, eccetera. Ma se davvero fanno quello che sono in grado di fare con le forze ammassate al confine (secondo quanto ricostruito dall'intelligence Usa ma smentito da Mosca, ndr), sarà un disastro per la Russia”, ha aggiunto. Parole che si ricollegano anche a un altro passaggio della conferenza stampa, in cui Biden ha detto di ritenere che Putin "non voglia ancora una guerra vera e propria". A suo avviso, il presidente russo vuole "testare" l'Occidente e la Nato. Per Biden, Putin sta "cercando di trovare il suo posto tra la Cina e l'Occidente". Da qui la possibilità che la Russia "entri" in Ucraina, perché "deve fare qualcosa".

I chiarimenti della casa Bianca

Gli elementi per pensare male, come hanno fatto i Repubblicani a Washington, ci sono tutti. Tant'è che neppure un'ora dopo la fine della conferenza di Biden, è dovuto intervenire Jen Psaki, addetto stampa della Casa Bianca, per chiarire le parole del presidente: "Se qualche forza militare russa si muove attraverso il confine ucraino, si tratta di una nuova invasione e sarà accolta con una risposta rapida, severa e unita da parte degli Stati Uniti e dei nostri alleati", ha affermato Psaki. “Il presidente Biden - ha aggiunto - sa anche per lunga esperienza che i russi hanno un ampio ventaglio di strumenti di aggressione a parte l'azione militare, inclusi attacchi informatici e tattiche paramilitari. E ha affermato oggi che quegli atti di aggressione russa avranno una risposta decisa, reciproca e unita", ha concluso. 

Quale che sia la traduzione migliore delle parole di Biden, di sicuro c'è un altro aspetto del complicato scenario geopolitico che si muove intorno all'Ucraina che forse pesa di più per il futuro di Kiev: i rapporti tra Ue e Usa via Nato. Poco prima della conferenza di Biden, in quel di Strasburgo, il presidente francese Emmanuel Macron presentava al Parlamento europeo il suo piano per l'Ue dei prossimi mesi che vedranno il governo di Parigi tenere le redini del lavoro legislativo. Tra gli obiettivi di Macron c'è quello di sbloccare l'impasse sulla cosiddetta "Bussola strategica", ossia il pacchetto di misure che dovrebbe creare una prima vera difesa comune europea. 

La Nato e la difesa europea

Questo è almeno il sogno di Macron, che vorrebbe una Ue più autonoma dalla Nato. "L'Europa deve costruire un ordine di sicurezza collettivo sul nostro Continente - ha detto il capo dell'Eliseo - La sicurezza del nostro Continente necessita di un riarmamento strategico dell'Europa, come potenza di pace e di equilibrio, in particolare nel dialogo con la Russia". L'Europa "deve diventare vera potenza d'equilibrio", ha aggiunto, specificando che la costruzione di una difesa europea dovrà avvenire “in complementarietà con la Nato", ma non nel suo solco. Ecco perché un'eventuale aggressione di Putin nei confronti dell'Ucraina potrebbe rappresentare un banco di prova per testare l'alleanza atlantica.

Come ha detto Chris Murphy, senatore democratico Usa da poco tornato da una missione a Kiev, "è sempre più probabile che accada qualcosa" in Ucraina, ma dentro la Nato ci sono divergenze su come rispondere a questa eventualità. “È molto importante mantenere tutti alla Nato sulla stessa linea. È quello che cerco di fare, ma ci sono differenze” tra gli alleati, ha avvertito Murphy. Di chi parla? Il senatore non ha fatto nomi, ma è facile pensare a Parigi. Ma non solo: è di questi giorni la notizia che la Germania abbia rifiutato la vendita di armi all'Ucraina, a differenza di quanto fatto da Usa e Regno Unito. Non che Berlino non sia stata 'generosa' nei rifornimenti di armi per le truppe di Kiev negli ultimi anni. Ma per adesso, il nuovo governo non vuole alimentare ulteriori tensioni, pare. E qualche analista cita tra le motivazioni anche quel maxi gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania, già costruito e pronto a partire.   

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