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Venerdì, 29 Marzo 2024
A nord di Kiev / Bielorussia

Cosa succede se la Bielorussia entra in guerra al fianco della Russia

Le forze di Minsk potrebbero tentare di aiutare Mosca a conquistare Kiev. Il video della guardia di frontiera ucraina che ha lanciato 30 monete d'argento contro l'ambasciatore bielorusso fa il giro del mondo. Tutti gli scenari

Quando sabato la Bielorussia, il più antico e fedele alleato della Russia post-sovietica, ha evacuato la sua ambasciata dalla capitale ucraina, Kiev, l'ambasciatore ha ricevuto un umiliante "regalo". Una guardia di frontiera ucraina ha lanciato 30 monete d'argento contro l'ambasciatore bielorusso Igor Sokol, secondo un video girato a un posto di blocco senza nome: un gesto simbolico di disprezzo che ha fatto rapidamente il giro del mondo.

E se la Bielorussia entra in guerra?

La Russia aveva chiuso la sua ambasciata a Kiev due giorni prima dell'inizio dell'invasione, il 24 febbraio scorso. La chiusura dell'ambasciata bielorussa è solo l'ultima dimostrazione di sostegno al presidente russo Vladimir Putin da parte del suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko. Ma se la Bielorussia entrasse in guerra al fianco della Russia, sul terreno nel nord dell'Ucraine le cose cambierebbero. Minsk è finita nel mirino delle sanzioni occidentali sin dall'inizio dell'invasione.

Gli Stati Uniti e la NATO credono che la Bielorussia potrebbe "presto" unirsi alla Russia nella guerra contro l'Ucraina. Lo hanno dichiarato alla CNN alcuni funzionari statunitensi e dell'Alleanza atlantica. È sempre più "probabile" che la Bielorussia entri nel conflitto, ha dichiarato un funzionario militare, aggiungendo che "Putin ha bisogno di supporto e qualsiasi cosa aiuterebbe". Una fonte dell'opposizione bielorussa ha dichiarato che le unità combattenti bielorusse sono pronte ad entrare in Ucraina nei prossimi giorni, con migliaia di forze pronte a schierarsi. Dal punto di vista militare l'impatto non sarà allarmante mentre lo sarà la decisione geopolitica di un altro paese di unirsi alla guerra. La decisone della partecipazione di Minsk sarà presa a Mosca, secondo i funzionari, in base alle valutazioni di Putin sulla stabilità dell'area.

Il governo ucraino considera "elevato" il rischio di un attacco contro la regione di Volyn, nell'ovest del Paese, proveniente dal territorio bielorusso

Ihor Romanenko, tenente generale in pensione ed ex vice capo di stato maggiore ucraino, ha detto ad Al Jazeera che la Bielorussia potrebbe unirsi alla mischia dalla parte di Mosca e inviare tra i 10 e i 15 battaglioni tattici composti da un massimo di 800 uomini ciascuno per aiutare l' esercito russo in stallo. "A giudicare da come si svolgono le cose, la possibilità è alta", ha detto Romanenko.

Indiscrezioni non confermate in modo indipendente sostengono che da settimane ci sono epurazioni all'interno dell'esercito bielorusso: molti militari e ufficiali di alto grado si sarebbero  rifiutati di combattere gli ucraini. I bielorussi verrebbero impiegati  solo a fianco delle forze russe e solo dopo che Mosca avrà completato lo schieramento di riserve come i paracadutisti della flotta del Pacifico che vengono frettolosamente trasportati nella Russia occidentale e in Bielorussia, secondo questo scenario. Le forze bielorusse potrebbero tentare di aiutare Mosca a conquistare Kiev, secondo Romanenko: "La capitale è l'obiettivo principale. Putin pensa che se la capitale viene presa, la questione sarà risolta".

Guerra Russia Ucraina: ultime notizie in diretta

Ieri un alto funzionario dell'intelligence a Kiev ha ipotizzato che la Bielorussia potrebbe inviare tre "ondate" di militari in Ucraina - di circa 5.000 elementi ciascuna - per aiutare l'esercito russo. "La possibilità di invasione dalla Bielorussia è piuttosto alta", ha affermato in un commento televisivo il maggiore generale Viktor Yagun del servizio di sicurezza ucraino. Ha anche detto altro. Ovvero che Lukashenko "non comanda più" il suo esercito poiché i vertici bielorussi sono "gestiti dalla Russia", aggiungendo che i bielorussi potrebbero prendere di mira la regione occidentale di Volyn che funge da principale via di rifornimento per gli aiuti militari occidentali.

Altri esperti militari ritengono possibile che le forze di Lukashenko possano nelle prossime settimane guidare l'avanzata russa nelle regioni dell'Ucraina occidentale. che finora non sono state toccate se non molto marginalmente dalla guerra. Lukashenko ha permesso di fatto alla Russia di utilizzare il suo territorio per invadere l'Ucraina e ha modificato la costituzione della sua ex nazione sovietica per consentire il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia.

Da quando è iniziata l'invasione, ha sempre detto che non avrebbe sostenuto militarmente Putin. "Non saremo trascinati nella guerra, nessuno ci chiede di farlo", ha detto a febbraio. Ma poi il 15 marzo ha minacciato di "rispondere con forza" dopo aver affermato che un missile da crociera era stato intercettato e distrutto sulla Bielorussia. Da un mese a questa parte la Bielorussia ha rafforzato le sue forze lungo il confine ucraino, escludendo però ufficialmente che ciò sia collegato alla preparazione, "per non parlare della partecipazione, dell'esercito bielorusso all'operazione militare speciale [della Russia] in Ucraina", ha affermato il 12 marzo il viceministro della Difesa Viktor Gulevich.

Lo stretto rapporto tra Mosca e Minsk

Due anni fa il Cremlino ha aiutato Lukashenko a "sopravvivere" alle più grandi proteste popolari nella storia post-sovietica della sua nazione, seguite a controverse (leggasi brogli e repressione del dissenso) elezioni presidenziali che lo hanno riconfermato al potere. Minsk oggi come oggi è più dipendente che mai dal sostegno finanziario e politico di Mosca. Decine di migliaia di bielorussi fuggiti dalla repressione di Lukashenko negli anni scorsi si sono stabiliti in Ucraina.

In passato il Cremlino ha inviato squadre di giornalisti e spin doctor approvati dallo stato per aiutare a "migliorare" la copertura delle proteste sulla televisione bielorussa. Il rapporto è strettissimo. Gli ucraini sono da sempre consapevoli delle simpatie filo-russe di Lukashenko e della pressione a cui è stata sottoposta Minsk. Una eventuale partecipazione diretta della Bielorussia alla guerra non stupirebbe nessuno. Con appena 48.000 militari, l'esercito bielorusso è piccolo rispetto a quello di Russia e Ucraina e ha molta meno esperienza di combattimento. Intanto arrivano notizie di sabotaggi da parte di operai bielorussi alle linee ferroviarie del paese, per rendere sempre più complesse le operazioni di approvvigionamento di armi, benzina e cibo all'esercito russo.

Di fatto negli ultimi decenni Alexander Lukashenko ha svenduto ampie parti di sovranità della Bielorussia a Putin, autorizzando l'uso del Paese per l'aggressione all'Ucraina. Ma ha commesso un errore che gli può costare caro: secondo gli ultimi sondaggi resi noti dall'opposizione in esilio, una percentuale minoritaria dei bielorussi è a favore della guerra.

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