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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il caso / Ucraina

Il giallo del bimbo italiano "rapito" da Putin: l'appello dei nonni

Roman, 6 anni, si trovava in Donbass dall'inizio della guerra con la madre ucraina. Da mesi il padre non ha più notizie

Potrebbe esserci anche un bambino italiano tra i 16mila minori che sarebbero stati deportati dalle truppe di Vladimir Putin dall'Ucraina alla Russia per essere inseriti nei "programmi di rieducazione" di Mosca. O almeno è questo il timore di due nonni, che hanno lanciato un appello pubblico per sapere dove si trova Roman, il nipote di 6 anni nato dal matrimonio tra il loro figlio e una donna ucraina.

Il piccolo, nato in Veneto, da cinque anni si è trasferito a Donetsk, nel Donbass, con la madre, dopo il divorzio dei suoi genitori. I nonni non lo vedono in presenza da allora, ma hanno continuato a ricevere aggiornamenti attraverso videochiamate. "Malgrado l'interessamento del console italiano in Ucraina e i vari tentativi fatti da noi anche con l'aiuto di politici locali - hanno riferito all'Ansa - La posizione della madre si è ulteriormente irrigidita, azzerando totalmente i contatti da circa un anno. A tuttora non sappiamo dove Roman sia e con chi viva. Ci appelliamo alla Convenzione sui diritti dell'infanzia". Alla luce delle accuse di deportazione avanzate dalla Corte internazionale di giustizia de L'Aja contro Vladimir Putin, i due nonni temono che il piccolo sia stato deportato in Russia: "I numeri di telefono" della donna "risultano bloccati", sostengono.

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