Non fa i compiti: picchiato a morte dal maestro

Aveva solo dieci anni e frequentava la quinta elementare. La sua vita è stata spezzata da una violenza ingiustificata: per punizione il maestro della scuola lo ha picchiato fino a ucciderlo. Accade in Egitto, nella scuola al-Shuhada del Cairo, proprio nella capitale. 

Il ministro dell’Istruzione Moheb El-Rafie ha disposto la chiusura della scuola ”per tutelare la salute psicologica degli altri bambini” e per procedere con le indagini. Il maestro intanto è stato sospeso e la procura ha iniziato gli interrogatori. Intanto si attende l'autopsia del cadavere del piccolo. Islam Sherif, la zia della piccola vittima, ha sostenuto che l’uomo era noto per i suoi modi violenti e minacciava gli alunni di picchiarli se non avessero fatto i compiti a casa. 

VIOLENZA, UNA PRATICA DIFFUSA - In Egitto le punizioni corporali a scuola sono piuttosto diffuse. Tra l’inizio del 2014 e la fine di ottobre le violenze sui bambini sono aumentate del 55% rispetto alla media dei tre anni precedenti, secondo quanto riferito lo scorso dicembre dal Consiglio nazionale per l’infanzia e la maternità, precisando che il 50% dei casi di violenza era stato registrato nelle scuole. Uno studio dell’Università di Alessandria ha poi rivelato che su 400 studenti di quinta elementare, il 75% ha subito punizioni corporali almeno una volta a settimana. Un problema quello della violenza sui minori che non riguarda solo le scuole. Pochi mesi fa, infatti, il direttore di un orfanotrofio del Cairo è stato condannato a tre anni di detenzione per violenze su minori: un video diffuso su internet lo aveva mostrato mentre picchiava i bambini, che scappavano urlando.