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Giovedì, 28 Marzo 2024
BIRMANIA / Myanmar

Birmania, nuova amnistia per i prigionieri politici

Liberati 46 detenuti. La decisione era stata anticipata da un ministro nei giorni del viaggio in Europa di Aung San Suu Kyi

Il governo del Myanmar continua a compiere dei piccoli passi verso la pacificazione nazionale. Proprio oggi è stata accordata un'amnistia generale a 46 detenuti, tra i quali vi sarebbero anche una ventina di prigionieri politici.

Già mentre la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi si trovava ad Oslo per ritirare il premio Nobel per la Pace, un ministro birmano aveva annunciato l'intenzione di liberare alcuni detenuti, come ricorda il quotidiano Le Monde.  

Sono circa 200 i prigionieri politici rilasciati nell'ottobre del 2011, mentre altri 300 erano stati liberati all'inizio di quest'anno. Secondo i dati di Human Rights Watch, pubblicati sul sito del giornale The Irrawaddy, nelle carceri birmane rimarrebbero però tra i 200 e i 600 attivisti. 

“Abbiamo avuto la conferma della liberazione di circa 20 prigionieri politici nell'ambito dell'amnistia di oggi”, ha fatto sapere Kaung Kaung dell'associazione Studenti della Generazione 88, da sempre impegnata nella lotta per i diritti umani.  

La liberazione dei prigionieri politici è sempre stata una delle condizioni poste dai governi occidentali per riaprire i rapporti diplomatici con il Myanmar. Nell'ultimo anno gli Stati Uniti, insieme con alcuni Paesi dell'Unione Europea, hanno sospeso alcune delle sanzioni contro la Birmania. Questa decisione è stata presa a seguito delle elezioni suppletive che si sono tenute in aprile, e che hanno consentito ad Aung San Suu Kyi di entrare in Parlamento con la Lega Nazionale per la Democrazia.

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